A darne notizia il quotidiano Le Cronache oggi in edicola.
I fatti che hanno determinato la decisione sono esplicitati nella ricostruzione proprio del direttore della Unità operativa Gestione Risorse Umane, Francesco Avitabile: “Il medico è risultato assente ingiustificato dal servizio – scrive – a far data dall’1 settembre 2017. Il 22 dello steso mese il suo direttore responsabile intimava, con raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo di residenza del medico, l’immediato rientro in servizio entro e non oltre cinque giorni dalla ricezione della nota e (o) chiedeva di giustificare l’assenza dal servizio secondo quanto previsto dalla normativa vigente comunicando che, in caso contrario, avrebbe attivato la procedura prevista per la risoluzione del rapporto di lavoro”.
Avitabile continua: “Trascorsi anche i cinque giorni per produrre giustificazione circa il mancato rientro, il direttore responsabile ed il direttore amministrativo comunicavano l’accaduto al direttore della Gestione Risorse Umane chiedendo di attivare le procedure di decadenza dal lavoro previste dalla legge e dal vigente Contratto nazionale del lavoro e di bloccare gli emolumenti con decorrenza immediata, cosa che avveniva a far data dal 1 ottobre 2017”.
Spiega: “Quindi, visti i pareri favorevoli espressi dal Consiglio di Stato in relazione alla decadenza dal pubblico impiego per assenza ingiustificata dal servizio per oltre 15 giorni, nonostante apposita diffida a riprendere il servizio; ritenendo legittimo il provvedimento in via di proposta ed attestato che lo stesso, alla stregua dell’istruttoria compiuta secondo legge è regolare e legittimo nella forma e nella sostanza, ai sensi della vigente normativa utile per il servizio pubblico è stato proposto alla Direzione Generale dell’Azienda sanitaria locale di prendere atto della decadenza del medico per assenza ingiustificata dal servizio a far data dal 1 settembre 2017; di stabilire che il rapporto di lavoro si intende risolto a far data dal 1 ottobre 2017 secondo le condizioni previste dal Contratto nazionale del lavoro e di trasmettere la deliberazione all’interessato ed a settore-personale dell’Asl”
Fonte Le Cronache in edicola il 15 gennaio