Lo scopo del corso, ormai giunto alla VI edizione, è quello di fornire ai detenuti coinvolti un attestato in grado di offrire future opportunità di lavoro, o comunque favorire un più agevole reinserimento sociale al termine della pena. Alla cerimonia presenzieranno il Questore Dott. Pasquale Errico ed una rappresentanza di atleti del Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato a prova dell’attenzione rivolta nei confronti del progetto e dei giovani detenuti.
È prevista, inoltre, la partecipazione di una delegazione di studenti del Liceo Scientifico “F. Severi” accompagnati da personale docente. L’incontro mira ad indurre gli studenti a riflettere sulle conseguenze delle scelte sbagliate, dimostrando, piuttosto, come lo sport, ed in genere l’impegno ed il rispetto delle regole, consentano la realizzazione di importanti traguardi.
Il percorso formativo offerto dal progetto contribuisce ad attuare in concreto il fine rieducativo della pena prescritto dall’art. 27 della Costituzione, favorisce il reinserimento socio-lavorativo di soggetti spesso costretti all’emarginazione, promuove i valori etici, primo fra tutti quello dell’inclusione, e la cittadinanza attiva, ma soprattutto cerca di offrire un sollievo ed una speranza, capaci di scalfire la monotonia e l’alienazione della vita carceraria. In definitiva, lo sport vissuto come impegno e confronto, come nuova ed altra opportunità formativa e rieducativa.
La realizzazione del progetto è stata resa possibile anche grazie al contributo prestato dalla Casa Circondariale A. Caputo e dal Comune di Salerno. Ruolo determinante hanno svolto l’ASD Avantagarde Sport, affiancata dall’AICS, la Fondazione Ca.Ri.Sal, da sempre sensibile verso la persone emarginate ed in difficoltà, nonché la Centrale del Latte di Salerno, che ha fornito e gadget, rendendo così più agevole la buona riuscita dell’evento.
Il corso, offerto gratuitamente, è stato strutturato in otto giornate ed è ripetibile ciclicamente, al fine di coinvolgere il maggior numero possibile di partecipanti, sia uomini che donne. Le molteplici competenze tecniche e professionali a disposizione, ponendo sempre come centro d’interesse la persona (e la sua integrazione) più che il gesto tecnico, si concretizzeranno nello svolgimento di un corso completo di formazione.
Il progetto rientra a pieno titolo tra le iniziative inerenti i temi della formazione e del lavoro, ed è volto a realizzare l’obiettivo di contrastare i pregiudizi ed i diffusi stereotipi connessi alla realtà detentiva, il comitato scientifico mira, dunque, a farsi promotore di percorsi idonei alla socializzazione ed all’integrazione nel tessuto cittadino.