Inoltre, mediante tubature artigianali, le acque di dilavamento e le acque reflue utilizzate per lavaggio di auto e parti di esse confluivano in un plateau in cemento sito a circa 100 metri dall’officina. Le stesse acque, senza essere dovutamente bonificate e trattate, finivano in un terreno adiacente. Si appurava che l’intera area era sprovvista di idonei sistemi di captazione delle acque e dei liquidi usati per le auto.
L’indagine, partita a seguito delle violazioni delle norme previste dal Testo unico sull’Ambiente, si è poi estesa presso gli uffici comunali, dove i militari dell’Arma di Borgo Carillia, dopo una minuziosa ricerca hanno accertato che il titolare dell’impresa era sprovvisto di tutte le autorizzazioni necessarie all’attività di smontaggio e montaggio di veicoli fuori uso con recupero di parti e componenti di esse. Gli uffici della suddetta officina meccanica erano inoltre sprovvisti dei formulari e certificati di avvenuta rottamazione delle auto presenti in loco.
Per le irregolarità e gli illeciti sopra descritti, l’area veniva posta sotto sequestro e due soggetti venivano deferiti all’A.G. competente per reati che vanno dallo smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non, costituiti da autoveicoli dismessi, componenti meccanici, olii esausti e scarichi illeciti di acque e olii inquinanti.
Il sequestro dell’area ha permesso di interrompere il flusso di materiale solido e liquido inquinante sui terreni e nel sottosuolo dei terreni interessati. I controlli al fine di salvaguardare la salute pubblica attraverso il rispetto delle norme di tutela ambientale proseguiranno nelle prossime settimane.