Da qui la decisione di portare la 50enne al Ruggi dove però durante la notte, per carenza di personale, non sarebbe attiva la radiologia interventistica, gli operatori del 118 avrebbero dovuto esserne a conoscenza. Così da Salerno si è dovuto decidere per il trasferimento all’ospedale Cardarelli di Napoli.
La donna però è morta durante il tragitto in ambulanza. Un calvario anche per i familiari che ha provocato dolore e indignazione. A darne notizia il quotidiano Il Mattino oggi in edicola. La donna lascia il marito e un figlio di 17 anni.
Il nostro governatore dice che la sanita’ in Campania è una eccellenza invidiata da tutta Italia….morire per una tac rotta da giorni….per mancanza di personale…di operatori del 118 incompetenti..questo si chiama eccellenza…UN CORDOGLIO “IMMANE” PER LA SIGNORA IN QUESTIONE CHE NON C E’ PIU’ PER IL MARITO E IL FIGLIO….CI DOBBIAMO TUTTI VERGOGNARE PER NON AVERE LA FORZA DI CACCIARE A CALCI QUESTI PERSONAGGETTI BUONI SOLO A CHIACCHIERE IMPEGNATI A PIAZZARE I PARGOLI E GLI AMICI DEI PARGOLI NEI POSTI MIGLIORI…STA M…DA PARLAVA DI MERITO E DI ONESTA’…
La cosa più vergognosa è che nessuno pagherà!
Non si può morire così!…
Ma dove viviamo???
La donna era in emorragia cerebrale già quando arrivata a vallo. In questi casi non è facile uacirne vivi. Nel suo caso, considerando che c’era un aneurisma rotto doveva essere operata e sempre vedere se si riusciva a fare il miracolo.
Per il tipo che dice “non si può morire cosí” come se la signora fosse morta per un ginocchio sbucciato, direi soltanto:” Studia!!!”