«Al pronto soccorso ho trovato degli angeli che, nonostante l’iper-affollamento di questi giorni, hanno salvato la vita a mio padre».
A raccontare l’esempio di buona sanità al Ruggi è Giovanni Formisano al quotidiano Il Mattino.
Formisano racconta le disavventure fisiche del padre anziano che non riusciva a respirare per problemi ai bronchi e ai polmoni. Arrivato alle 16 al triage del pronto soccorso, immediatamente è stato condotto in carrozzina a sottoporsi alla visita medica.
«Educatamente ho atteso di sapere qualcosa, in silenzio, perché con tutti i malati che erano presenti in reparto era inutile presentarsi ogni mezz’ora a chiedere informazioni sulle cndizioni di salute – spiega Giovanni Formisano – all’1,30 sono entrato e la dottoressa di turno mi ha detto che non c’erano posti disponibili, ma l’avrebbero tenuto sotto controllo in attesa del trasferimento.
All’indomani alle 16 è stato portato in pneumologia, dove è emerso anche un problema al cuore, che tengono sotto stretta osservazione. In questi giorni di grande affollamento in reparto, con gli operatori che sono sotto organico, voglio fare un elogio alle tante persone che lavorano con dedizione e che per colpa di pochi sono discriminati».
Entrato al pronto soccorso alle 16 e ricoverato all’1e30 non mi sembra tutto da elogiare…ci vorrebbe sicuramente più personale al pronto soccorso
che c’entra il personale? mancano i posti letto….
Ma per favore…cade tutto a pezzi