L’edificio è stato realizzato nel 1951. Un primo intervento di sopraelevazione del primo piano fu realizzato nel 1979. Ulteriori ampliamenti si sono avuti nel 1995 e nel 1997. La sopraelevazione definitiva, invece, nel 2001. Per la messa in sicurezza della scuola sarà adesso necessario demolire l’edificio e ricostruirlo. Il progetto è già pronto e dovrà essere finanziato con fondi ministeriali. Per garantire la massima sicurezza degli alunni, del corpo docente, delle famiglie i 190 studenti di Sava saranno ospitati in altri edifici.
A seguito di varie riunioni con tecnici e funzionari comunali e scolastici, si è deciso di trasferire sette delle 10 classi ad Orignano; la scuola materna di Orignano sarà trasferita in via Ferreria, nell’ex scuola Capasimo sede della Protezione Civile, in una struttura subito resa funzionale a seguito di lavori di adeguamento. Ulteriori tre classi di Sava saranno dislocate presso il Centro polifunzionale “Regeni” in largo dell’Accoglienza. Tutte le strutture sono servite da servizi igienici, spazi mensa, aule per insegnanti, parcheggi.
“Abbiamo avviato un monitoraggio capillare per verificare il grado di vulnerabilità degli edifici pubblici e procedere alla messa in sicurezza degli spazi – spiega il sindaco Gianfranco Valiante – sono azioni indispensabili per tutelare bambini e famiglie. Purtroppo a Sava abbiamo verificato una situazione molto grave di staticità dell’edificio che ne impone la chiusura ad horas. È un provvedimento che ovviamente comporta problemi di organizzazione che stiamo fronteggiando in emergenza con la consueta trasparenza e celerità. Abbiamo disposto l’immediato trasloco di tutti gli arredi nelle nuove sedi e il trasporto scolastico a tutti i bambini, per evitare disservizi e problemi alle famiglie”.
“Nel 2003 – spiega l’assessore all’urbanistica Luca Galdi – una ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri introduceva l’obbligo di procedere alle verifiche di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici, obbligo scaduto nel 2013 è ancora in proroga. È prevista una nuova scadenza al 31 agosto 2018 e un finanziamento statale per gli istituti che necessitano di interventi. Il Comune di Baronissi ha avviato immediatamente il monitoraggio del patrimonio immobiliare nell’ottica della prevenzione sismica degli edifici pubblici. Abbiamo iniziato con le strutture costruite più indietro nel tempo, multipiano e che negli anni hanno ricevuto più interventi ampliamento tecnico. E’ uno studio necessario per evitare le criticità strutturali e per mettere davvero in sicurezza le scuole della città”.
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