L’Azienda, centro di riferimento regionale per la SLA, sottoporrà, infatti, al primo ciclo di trattamento quei pazienti che fanno riferimento al Centro e che rientrano nelle indicazioni terapeutiche del protocollo. I trattamenti saranno effettuati presso l’Unità di Neurologia diretta dal Professore Paolo Barone e sotto la guida della dottoressa Antonella Toriello unitamente allo staff appositamente formato.
La somministrazione dei cicli successivi, invece, sarà effettuata nelle strutture ospedaliere ubicate nel territorio di residenza, così come previsto dal Decreto Regionale.
“L’Edaravone – spiega il Professore Paolo Barone – è un farmaco antiossidante già sperimentato in Giappone sia nello STROKE sia nella SLA. Dal 2017 è disponibile negli USA e, ora, anche in Italia. In uno studio recentemente pubblicato sulla rivista “Lancet neurology”, l’Edaravone si è mostrato efficace nella riduzione dei punteggi della scala di gravità della SLA rispetto al placebo. Il motivo dell’utilizzo di un farmaco antiossidante risiede nell’ipotesi patogenetica della SLA che la morte neuronale sia prodotta dallo stress ossidativo causato dai radicali liberi. Quindi razionale della terapia è che un antiossidante riduca i radicali liberi e, di conseguenza, la morte neuronale”.
L’Edaravone è stato autorizzato dall’Agenzia Italiana del Farmaco, AIFA, nel 2017, su richiesta di AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Pina Esposito, vicepresidente di AISLA, commenta: “Siamo soddisfatti che il farmaco sia stato messo a disposizione delle persone con SLA, di Salerno e provincia, che presentano le idonee caratteristiche cliniche indicate dall’AIFA, grazie all’impegno del Ruggi che si è attrezzato e attivato per garantirne la somministrazione. Dopo l’avvio della somministrazione a Napoli e Salerno, stiamo ora lavorando per garantire l’accesso al farmaco alle persone con SLA, che rientrano nei requisiti indicati, in Campania e in tutte le altre regioni”.
L’Italia è l’unico Paese europeo ad avere autorizzato la somministrazione dell’edaravone (in Olanda è in corso solo una sperimentazione) dopo l’ok al farmaco da parte di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud.
Secondo le indicazioni terapeutiche di AIFA, la prescrizione del farmaco è di competenza del neurologo ed è possibile solo per i pazienti con idonee caratteristiche cliniche (la comparsa della malattia da non oltre due anni, una disabilità moderata e, infine, una buona funzionalità respiratoria). Il trattamento prevede somministrazioni per infusioni endovena giornaliere per due settimane consecutive e, successivamente, ad intervalli di due settimane. La somministrazione dell’edaravone, che è coperta dal Servizio Sanitario Nazionale, può essere effettuata solo negli ospedali e in strutture analoghe individuate dalle Regioni.
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