Lavoratori da un mese senza stipendio e costretti a pagare con il proprio denaro il materiale antinfortunistico che dovrebbe essere dato in dotazione dall’azienda.
Questa la denuncia che arriva dai 25 operai che si occupano della raccolta dei rifiuti a Baronissi, con il cantiere attualmente gestito dalla ditta “L’Igiene Urbana” di Scafati. Una situazione insostenibile, che Angelo Rispoli, segretario della Fiadel provinciale, chiede di chiarire in tempi brevi.
“Tutto è emerso nell’assemblea tenuta nella mattinata di ieri, nell’aula consiliare del Comune di Baronissi, con le maestranze”, ha detto. “I lavoratori non hanno ricevuto uno stipendio e sono costretti a sostenere le spese di acquisti come scarpe e materiale di consumo che, invece, dovrebbe essere dato in dotazione della società. Non si può andare avanti così. Il sindaco intervenga”.
Un caso che viene sollevato dopo già la delicata questione legata alla gara d’appalto sulla gestione dei rifiuti in città, vinta da una ditta casertana sprovvista al momento di certificato antimafia.
“Sappiamo che il servizio è stato prorogato a “L’Igiene Urbana” in attesa di chiarire il tutto e verificare i requisiti dell’azienda arrivata seconda, la “Atm Tecnology”. Ecco perché, insieme ai 25 operai, siamo preoccupati”.
Durante l’assemblea i lavoratori hanno chiesto anche garanzie per il futuro. “Ricordiamo che sono queste le persone che tengono pulite le strade di Baronissi, che raccolgono e differenziano i rifiuti e che portano lustro alla città e ai suoi amministratori consentendo di vincere premi per la qualità e l’efficienza del servizio”, ha concluso Rispoli.
“Questi lavoratori, tra mille difficoltà, continuano ad assicurare il loro impegno anche se non hanno ancora percepito lo stipendio del mese di dicembre. Al Comune di Baronissi chiediamo di garantire il passaggio di cantiere dei lavoratori da un’azienda all’altra quando l’appalto sarà aggiudicato. Verifichi che tutto venga fatto secondo la legge”.
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