“Un mio congiunto ha fatto questa proposta: voto segreto sulla candidatura da parte dei dirigenti del partito, curriculum pubblico per distinguere i somari da chi ha qualcosa da dire e chiarimento su chi vive di politica o del suo lavoro.
E quindi si candida soltanto per una passione e per la candidatura non bisogna chiedere il permesso a nessuno, come garantisce la nostra Costituzione”, ha aggiunto De Luca.
Vincenzo De Luca ce l’ha in particolare con il sindaco de Magistris che, appena il giorno prima, l’ha attaccato frontalmente. Non sul figlio ma, peggio, per la sua governance a palazzo Santa Lucia. «Sono passati 3 anni e mezzo e continuo a vedere – aveva detto il sindaco di Napoli – che mancano mezzi negli ospedali. Mancano anche le barelle. Domani parte la rivoluzione – ha aggiunto sarcastico riferendosi proprio alla conferenza stampa di De Luca – ma casualmente siamo in campagna elettorale. E dicono si candidi il figlio di De Luca…».
De Luca quindi, replica stizzito alla domanda dei giornalisti: «La posizione espressa da me, a chi è interessato è che occorre voto segreto sulla candidatura da parte degli organismi dirigenti del partito provinciali, curriculum pubblico per distinguere i somari da chi ha qualcosa da dire e chiarimento su chi vive di politica o della sua attività professionale. E quindi si candida soltanto per una passione e per la candidatura non bisogna chiedere il permesso a nessuno, come garantisce la nostra Costituzione».
Poi su Paolo Siani, indicato da Matteo Renzi come capolista a Napoli, il governatore aggiunge: «Una candidatura eccellente, un elemento di speranza per la società civile che ha passione politica. Una grande personalità della società napoletana, che ha vissuto – continua l’ex sindaco di Salerno – momenti drammatici ma l’ha tradotto in un impegno civile straordinario. Mi auguro ci siano esempi come questi in tutte le forze politiche. Sarebbe un segnale di speranza in un momento in cui la politica fa deprimere».