L’incremento sarà dunque di 1637 posti che consentirà cosi’ di avere a disposizione 3,6 posti letto per 1000 abitanti, così come permesso dal ministero della Salute. Il piano prevede, inoltre, “il mantenimento delle attività nei presidi per i quali era prevista la chiusura” anche se ci sarà “l’aggregazione di stabilimenti attivi nell’ambito di una azienda o presidio maggiore per migliorare l’offerta specialistica (Rummo con Sant’Agata e Pascale con Ascalesi, Eboli/Battipaglia/Roccadaspide, Vallo della Lucania/Agropoli, Torre del Greco/Boscotrecase).
I Dea di II livello saranno 8, 9 quelli di primo livello, 27 i pronto soccorso e 4 quelli in zona disagiata. Obiettivo del piano è anche quello di “risolvere le problematiche delle case di cura con meno 40 e meno di 60 posti letto che non avessero un’unica disciplina”.
La loro chiusura, è stato evidenziato, comporterebbe una perdita netta di circa 1200 posti di lavoro. Infine il piano prevede mantenere attivi 7 punti nascita, il mantenimento delle attività nei previsti per i quali era stata prevista la chiusura e l’apertura di nuovo pronto soccorso al Cto. In ultimo le strutture sanitarie universitarie entreranno nelle reti tempo/dipendenti con accettazione nell’arco delle 24 ore.
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