“Le preoccupazioni – spiega la delegazione composta dagli avvocati Bruno Simonis e Vincenzo Pugliese, da Antonio Galdi e dall’ing. Armando Zambrano – nascono dal fatto che il luogo è inadeguato in quanto mancano le condizioni sociali per una giusta e positiva integrazione di questi minori in quanto il centro sorgerebbe in un contesto urbanistico monofamiliare. Non vi sono, quindi, i requisiti minimi previsti dalla stessa normativa.
Si registra anche l’assoluta mancanza di ogni servizio pubblico (es. fognature, illuminazione), dal momento che tutti i servizi sono privati.
L’area, inoltre, sorge ad oltre un km dalla strada pubblica e risulterebbe difficile persino raggiungere la fermata per i mezzi pubblici. Dunque, la zona è totalmente scollegata dal centro urbano e da ogni attività utile per favorire l’integrazione sociale”. L’amministrazione comunale ha prontamente recepito le istanze dei cittadini e ha avviato tutti gli approfondimenti necessari per risolvere la situazione.