nne ospite di una casa famiglia sita nella zona orientale della città dove il giovane lavorava come educatore.
La sentenza è stata pronunciata ieri dal Gup del tribunaledi Salerno che ha ratificato il patteggiamento a carico del giovane assistito dall’avvocato Agostino De Caro. La ragazzina,rappresentata dall’avvocato Giuseppe Denami, ha rinunciato alla costituzione di parte civile in virtù del risarcimento, pari a 5mila euro, che la madre della minore, che non ne ha mai perso la potestà genitoriale, intende vincolare fino al raggiungimento della maggiore età della figlia.
l 27enne rispondeva di abuso sessuale. Secondo l’accusa, l’imputato s’intrometteva di notte nella stanza della ragazzina con la quale consumava sesso. Pochi sono gli episodi finiti nelle carte del fascicolo processuale. Tutti confermati durante l’incidente probatorio di un anno fa dal quale è emersa una certa volontarietà della vittima che, in considerazione dell’età (inferiore ai 14anni) non avrebbe potuto comunque prestare il proprio consenso.
Da quanto è stato ricostruito dall’accusa, il 27enne che era al servizio della cooperativa che gestisce la casa famiglia, era entrato fin troppo in confidenza con l’adolescente affidata alla struttura salernitana dai servizi sociali.
È stata la stessa minore nel corso dell’incidente probatorio ad affermare che credeva ciecamente in quell’uomo che ogni giorno incontrava in quella casa che, per lei, rappresentava ormai una famiglia. L’imputato, dal suo canto, avrebbe perso la testa per quella ragazzina che appariva bisognosa di tanto affetto.
Gli abusi – palpeggiamenti ed atti sessuali – si sarebbero consumati una notte all’interno della stanza dove l’adolescente dormiva. Sarebbe stata la stessa ragazzina a far entrare l’uomo per chiacchierare un po’. La situazione, però, sarebbe sfuggita di mano e il 27enne, approfittando del suo ruolo, avrebbe abusato della ragazzina che, dal suo canto, non avrebbe però opposto alcun tipo di resistenza.