La prima sarà la conferenza della sismologa storica Emanuela Guidoboni dell’EEDIS – Eventi Estremi e Disastri, Centro euro mediterraneo di Documentazione, sul tema: “Disastri sismici e ricostruzioni in Italia. Una riflessione sulle risposte sociali e culturali nel lungo periodo”.
La seconda parte sarà un focus sugli ultimi terremoti italiani: quelli che hanno colpito il centro Italia e l’isola d’Ischia, con gli interventi del Presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri, Armando Zambrano, e del presidente dell’IPE, Patrizia Angeli, che parleranno del contributo fornito dagli ingegneri nelle varie fasi dell’emergenza post sismica. Alcune anticipazioni riguardano anche il D.LGS 224 di pochi giorni fa, noto come Riordino della Protezione Civile, che vede gli Ordini ed i professionisti nel Nucleo Nazionale di intervento.
Per l’occasione, saranno consegnati gli attestati di encomio, in segno di stima, riconoscimento e ringraziamento, ai numerosissimi Ingegneri Agibilitatori AeDES, FAST e DATA ENTRY che costituiscono il Nucleo Operativo dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Salerno, per il qualificato impegno profuso nell’ambito delle attività tecnico scientifiche, di rilievo dei danni e valutazione di agibilità post-sisma a supporto della Protezione Civile Nazionale in occasione del terremoti nel Centro Italia sull’Isola di Ischia.
Una tematica, quella dei terremoti, sulla quale non si discute mai abbastanza. Eppure nel nostro Paese negli ultimi cinque secoli ci sono stati 88 disastri simici, in media uno ogni cinque anni e mezzo; dall’Unità d’Italia (1861) ad oggi ce ne sono stati 36, in media uno ogni quattro anni e mezzo, oltre a 170 eventi minori, causa di danni. Paesi, borghi e città che hanno subito nella loro storia una grave distruzione sismica (anche più volte) sono oltre 4.800: un panorama urbanistico quasi sconosciuto anche ai professionisti dell’abitare, in cui la Campania – una delle regioni più documentate della storia sismica italiana – ha pagato costi altissimi.
Adattarsi al carattere sismico di un territorio significa trovare le risposte per difendersi e limitare le perdite. Perché l’avanzamento scientifico e tecnico non ha fatto diminuire il numero dei disastri sismici? Attraverso le risposte che sono state date nel tempo ai terremoti, si può in parte capire perché questa sfida non sia ancora vinta.
“Lo spirito del seminario – afferma il presidente Michele Brigante – è nella consapevolezza che il terremoto si può vincere. Occorre però porre al centro dell’attenzione la coscienza e la conoscenza, e prendere come punto di partenza la responsabilità. Argomenti che coinvolgono la collettività, in senso pieno, e non solo gli addetti ai lavori o i tecnici. L’atteggiamento da abbandonare definitivamente è l’immobilismo”.
Emanuela Guidoboni da alcuni decenni sviluppa ricerche su terremoti, maremoti ed eruzioni vulcaniche riguardanti l’Italia e l’area mediterranea, finalizzando i risultati alle Scienze della Terra, all’Ingegneria e alla Storia sociale ed economica. Ha progettato e diretto tutte le ricerche storiche per il Catalogo dei Forti Terremoti in Italia/1995-2017 (storing.ingv.it/cfti4med/).
Presidente e responsabile scientifica della società di ricerca Storia Geofisica Ambiente dal 1983 al 2006, membro dell’Academia Europea dal 2004; dirigente di ricerca di ruolo all’INGV dal 2007 al 2011 (responsabile dell’Unità di ricerca Storia e Archeologia), coordina dal 2012 le attività del Centro di documentazione euro-mediterraneo EVENTI ESTREMI E DISASTRI (EEDIS).
Ha pubblicato oltre 190 lavori, che comprendono vari libri, fra cui il primo manuale di Sismologia storica, con J.Ebel: Earthquakes and Tsunamis in the Past. A Guide to Techniques in Historical Seismology(Cambridge 2009)