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La Cassazione respinge il ricorso: in carcere l’ex sindaco di Scafati

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Pasquale Aliberti deve andare in carcere. I giudici della corte di Cassazione hanno respinto il ricorso contro l’ordinanza bis del Tribunale del Riesame di Salerno che – l’anno scorso – ha accolto l’istanza della Procura antimafia della misura cautelare in carcere nei confronti dell’ex sindaco di Scafati.

Aliberti è accusato di violazione della legge elettorale con l’aggravante del metodo mafioso (in occasione delle elezioni amministrative 2013) e voto di scambio politico-mafioso per le regionali 2015)

I legali di Aliberti avevano avanzato un’altra istanza, presentando la richiesta di arresti domiciliari lontano dalla città di Scafati. Precisamente a Praia a Mare, in Calabria, località dove il politico trascorre il periodo estivo con la sua famiglia.

L’operazione denominata “Sarastra” prese il via a seguito di un attentato dinamitardo avvenuto nell’ottobre del 2014 nei confronti di un consigliere comunale di minoranza a Scafati.

L’atto intimidatorio venne ritenuto dagli inquirenti come una risposta alla forte opposizione del consigliere comunale su alcuni appalti per la realizzazione di opere pubbliche e gare per l’ affidamento di servizi di pubblica utilità, conferiti dall’amministrazione comunale scafatese.

Dalle perquisizioni e dai sequestri di documentazioni, avvenuti anche negli uffici comunali, gli inquirenti hanno ritenuto che ci fossero legami tra alcuni amministratori e gli esponenti del clan camorristico “Loreto-Ridosso”, egemone nel controllo del malaffare nella zona.

Le attività di indagine il 21 marzo 2016 portarono il prefetto di Salerno – su delega del Ministro dell’interno – a nominare una commissione di indagine che svolse accertamenti per verificare possibili condizionamenti e infiltrazioni della criminalità organizzata di tipo mafioso nell’ambito dell’attività gestionale ed amministrativa del comune di Scafati.

Il 27 gennaio dello scorso anno, su proposta del Ministro dell’Interno, il Consiglio dei ministri deliberò lo scioglimento per infiltrazioni da parte della criminalità organizzata del Consiglio comunale di Scafati.

Tre giorni dopo il Presidente della Repubblica nominò la commissione straordinaria per il Comune di Scafati che tuttora amministra l’ente. Al termine dell’attività investigativa lo scorso settembre la sezione del Riesame del tribunale di Salerno emise un’ordinanza cautelare per i tre indagati, divenuta stamani esecutiva dopo che la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dei legali di Aliberti e Luigi e Gennaro Ridosso.

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