“Purtroppo sono affetta da una disabilità sin dalla più tenera età,- spiega Anna – infatti avevo circa due mesi, quando un medico disse a mia madre che non avrei mai camminato. Pur essendosi rivelata una previsione sbagliata,da quel giorno il mio calvario iniziò. La mia,non è stata una vita semplice. E’ stata una vita costituita da rinunce,in quanto,ad una persona disabile non è permesso nulla,neanche sognare.
E’ stata una vita costituita da troppi no. Quei no,i quali hanno fatto si che io rinunciassi alla mia grande passione: la danza. Ciononostante,ritengo che,sebbene mi abbiano impedito di danzare con i piedi,non potranno mai impedirmi di danzare con il cuore.
Una parte di me,apparterrà sempre alla danza,in quanto,non si scappa da ciò che si ha dentro. Oltre la danza,una mia grande passione è la scrittura. Ho sempre scritto,prendendo parte e vincendo alcuni concorsi letterari. Della mia disabilità,però non avevo mai scritto,perchè me ne vergognavo,perchè volevo nessuno conoscesse questa mia debolezza.
Volevo che tutti mi vedessero come la ragazza forte di sempre. Un giorno capii quanto ciò fosse sbagliato,capii che avrei dovuto fare qualcosa affinchè il tasso di ignoranza con il quale le persone guardano la disabilità diminuisse.
Così,iniziai a scrivere con l’ intento di far capire a tutti che la disabilità non costituisca un limite,ma i limiti siano solo negli occhi di chi ritiene la disabilità lo sia. Inoltre, la disabilità è un tema del quale si parla poco e,le volte in cui se ne parla,lo si fa davvero male.
Da questo presupposto,nasce il bisogno di raccontare,di far capire che le cose vadano diversamente da quanto si pensi,di conferire voce a chi non ne ha. Perché,si sa che questo mondo abbia paura del “diverso” e gli conferisca uno spazio paragonabile al “nulla”.
Da tutto questo,viene fuori il libro attraverso il quale ho deciso di raccontare me stessa,di mettermi a nudo e raccontare la mia storia. La storia di una bambina cresciuta troppo in fretta. Quella stessa bambina che oggi è una donna,la quale si è ritrovata davanti un futuro quasi irraggiungibile,una donna che ha tirato fuori la grinta ed ha ottenuto i suoi risultati da sola,senza l’ aiuto di nessuno.
Anche se,per farlo,è dovuta passare attraverso tante difficoltà le quali hanno fatto si ora protegga il suo cuore in una teca di ghiaccio. D’ altronde,come disse Khail Gibran: “Le anime più forti,sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più forti,sono cosparsi di cicatrici”.
Tramite questo libro,spero di incoraggiare tutti ad andare oltre l’ aspetto fisico. Spero tutti capiscano che i limiti esistano solo se li si vogliono inserire nella propria vita. Volere è potere per tutti,anche per le persone disabili”.
Fonte Il Giornale di Salerno
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