Il gip Fabio Frangini ha fissato la prima udienza per il prossimo 5 aprile. L’inchiesta, avviata nel 2015, portò all’arresto di tre persone (poi ai domiciliari) mentre altre sette vennero iscritte nel registro degli indagati. Le accuse, a vario titolo, vanno dall’associazione per delinquere per la frode in commercio alla contraffazione di marchio e dell’origine del vino, dalla frode in commercio alla vendita di sostanze non genuine e riciclaggio.
Il vino, di bassa qualità (non risultò comunque nocivo per la salute) dopo essere adulterato veniva imbottigliato in un’azienda agricola di Empoli, già in concordato, dove poi erano apposte false etichette prima di inviarlo nei depositi del Lazio e dell’Emilia Romagna facenti capo a una ditta di import export.
Da qui partiva per l’estero, in particolare per il Costa Rica, considerato “un’ottima destinazione”, grazie a una società i cui titolari erano stati indagati anche per ‘Mafia Capitale’ e la cui sede fiscale era a Roma. La richiesta di rinvio a giudizio è stata formulata dal pm per Franco Alfani, 58 anni di Certaldo (Firenze), Armando Buonocore, 62 anni, nato nel Salernitano ma residente a Empoli (Firenze) e Alberto Nicodemo, 58 anni di Nocera Superiore (Salerno).
Tutte e tre vennero arrestati e dal 6 marzo 2017 hanno l’obbligo di dimora. Davanti al gip compariranno anche Massimo Cesarano, 30 anni, di Poggiomarino (Napoli), Antonio Giglioli, 57 anni, residente a Viareggio (Lucca), Antonio Bruzzese, 29 anni residente di Eboli (Salerno), Pasquale Cioffoletti, 56 anni, di Battipaglia (Salerno), Ciro Mariotti, 58 anni, residente a Anzio (Roma), Antonella Borchi, 58 anni residente a Empoli.
Fonte ANSA