“Chiediamo alle forze dell’ordine e alla Magistratura di fare tutto il possibile per eliminare tutti i dubbi sulla morte di Ciro Ascione per accertare eventuali responsabilità e in segno di rispetto per l’indicibile dolore dei genitori che si sono ritrovati, all’improvviso, senza un figlio e hanno il diritto di sapere cos’è successo”.
A lanciare l’appello il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli che, con La radiazza, hanno seguito la storia di Ciro.
“Possibile che non ci sia un sistema di sorveglianza che verifichi che una persona è aggrappata a un treno in corsa?” si chiede Borrelli che ha partecipato anche alla fiaccolata per chiedere chiarezza, aggiungendo poi: “E’ difficile accettare l’idea che sia potuto restare così tanto tempo aggrappato al treno visto che, per percorrere il tratto tra Napoli centrale e il punto in cui è stato ritrovato il corpo, servono una decina di minuti e il treno raggiunge velocità anche superiori a quelle della zona in cui sarebbe caduto”.
“Possibile poi che, su quel treno, nessuno abbia visto una persona aggrappata all’esterno” si chiedono ancora Borrelli e Simioli invitando “a fare chiarezza anche su quanto riportato da Chi l’ha visto che ha parlato di una telefonata che annunciava la morte di Ciro arrivata prima che fosse trovato il corpo”.
“Questi e altri dubbi vanno chiariti perché dobbiamo alla famiglia di Ciro una verità assoluta e non una verità plausibile” hanno concluso Borrelli e Simioli confidando “nel lavoro di Magistrati e forze dell’ordine che, di certo, hanno anche loro voglia di chiarire i motivi della morte di un ragazzino”.
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