«La legge è il frutto di un lungo lavoro della Commissione anticamorra che pone la regione Campania all’avanguardia sul tema del riutilizzo dei beni confiscati» afferma Enza Amato vice presidente Commissione Regionale Anticamorra e relatrice del disegno di legge «Si punta sui beni confiscati come volano di uno sviluppo territoriale sostenibile e inclusivo, si sostengono nuove start up e le esperienze già in essere, si finanziano programmi e progetti di ristrutturazione degli immobili confiscati anche per far fronte all’emergenza abitativa e sostenere obiettivi di inclusione sociale e abitativa delle minoranze presenti sul nostro territorio» continua Amato «Il testo di legge riconosce la valenza delle esperienze dove si è realizzato il reinserimento sociale e lavorativo delle persone svantaggiate con il sistema dei Budget di Cura impegnando la Regione a razionalizzare, sostenere ed estendere questa metodologia su tutti i beni confiscati. Con questa legge si fa uscire questa tematica dal comparto delle politiche sulla sicurezza e attraverso il “Programma annuale degli interventi per la valorizzazione dei beni confiscati”, realizzato in sinergia con i piani di zona d’ambito, si riconoscere lo straordinario valore sociale, culturale ed economico del loro riutilizzo. Si è registrata una importante sinergia di tutte le forze politiche presenti in consiglio e il coinvolgimento attivo di tanti altri soggetti istituzionali e sociali, dall’Agenzia nazionale a Libera, dai consorzi di comuni Agrorinasce e Sole all’Consorzio di cooperative sociali NCO che, con l’Istituto di Studi Politici San Pio V e Fondazione con Il Sud, hanno realizzato l’importante ricerca Rural Social Hub su riutilizzo e mancato riutilizzo dei terreni confiscati in Campania» conclude Amato «Oggi si è scritta una pagina di buona politica fornendo nuovi importanti strumenti operativi per contrastare la criminalità organizzata e dare nuove occasioni di legalità e sviluppo ai nostri territori»