Il prototipo descritto da GeekWire trasmette i dati dell’ordine effettuato sul mini computer al polso del dipendente che dovrà scattare a prendere la merce, metterla in una scatola e passare al compito successivo. Il brevetto depositato nel 2016 è stato riconosciuto ufficialmente martedì scorso e adesso la soluzione che Amazon potrebbe adottare per sveltire le consegne non sembra più così lontana.
Si tratta, spiega Gizmodo, di un sistema basato su tre fattori: il braccialetto indossato dal lavoratore che comunica con i trasduttori a ultrasuoni posizionati nell’ambiente circostante e un ”modulo di gestione” che permette di tracciare i movimenti. Il prossimo step, suggerisce il brevetto, è l’automazione totale dei processi che però al momento trasformerebbero sostanzialmente gli uomini in macchine controllate.
Ma si affaccia la questione privacy, visto che il braccialetto fornito dal datore di lavoro può essere anche un mezzo per sorvegliare i dipendenti. “Amazon – ricords GeekWire – si è già guadagnata la reputazione di una società che trasforma i dipendenti, pagati poco, in robot umani che lavorano vicino a veri robot, portando avanti compiti ripetitivi di packaging il più velocemente possibile” con l’obiettivo di centrare gli ambiziosi target di consegna fissati dalla società di Jeff Bezos.
Negli ultimi mesi del 2017 in Italia i dipendenti Amazon hanno denunciato condizioni di lavoro ritenute troppo dure, ricorrendo allo sciopero in occasione del Black Friday per chiedere un dialogo tra azienda e sindacati. “I ‘pickers’ di Amazon per ogni turno, percorrono dai 17 ai 20 chilometri attraverso lo stabilimento a movimentare merci e pacchi” denunciavano allora i rappresentati dei magazzinieri. Il contratto nazionale è tuttora sul tavolo della trattativa in attesa che venga rivisto, a cominciare da bonus economici e carichi di lavoro.
Braccialetto per dipendenti, Amazon: sempre rispettato norme lavoro
Dopo le polemiche esplose per il brevetto depositato da Amazon per braccialetti elettronici capaci di ottimizzare il lavoro dei dipendenti, l’azienda fa sapere di aver sempre rispettato “in maniera rigorosa tutte le regolamentazioni in materia di lavoro”. Nella nota diffusa chiarisce inoltre che “i brevetti impiegano anni per essere approvati e non necessariamente riflettono gli sviluppi attuali che stanno avendo i nostri prodotti e servizi”.
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