Le novità. Le nuove regole valgono per 900mila dipendenti del settore. Tutti coloro che hanno la necessità di assistere parenti anziani o malati o bambini avranno diritto a chiedere la settimana da 28 ore, per un periodo che va da un minimo di 6 mesi a un massimo di 24. Successivamente il dipendente tornerà automaticamente alle 35 ore previste dal contratto originario.
Il sindacato non è però riuscito a ottenere anche l’approvazione di un conguaglio dello stipendio, rivendicato in prima battuta: chi sceglierà questa opzione vedrà quindi un taglio proporzionale in busta paga. Ma potrà essere compensato con 8 giorni di ferie lavorative. C’è, sul fronte opposto, la possibilità per le imprese di aumentare i contratti di 40 ore pattuiti finora coi loro impiegati.
Chi aderirà? L’intesa è arrivata dopo la mobilitazione delle scorse settimane, che aveva portato il sindacato a convocare addirittura le 24 ore di astensione dal lavoro. La controparte datoriale ha temuto che si arrivasse agli scioperi ad oltranza e ha ceduto. Suddeutsche Zeitung, giornale di centrosinistra, parla di una “scommessa”.
“La parte forte dell’accordo è quella relativa agli aumenti degli stipendi, – si legge, – quella incerta è rappresentata dalla concessione sull’orario. Quanti saranno i dipendenti, si chiede la stampa, che davvero ne faranno richiesta, alla luce del taglio in busta paga?”.