Nella tarda serata di ieri si era sparsa la voce che i magistrati napoletani titolari del caso – il procuratore aggiunto che si occupa dei reati contro le fasce deboli, Giuseppe Lucantoni e il sostituto Fabio De Cristofaro – avessero indagato un 45enne napoletano. Ma non è così.
Ai due pm l’uomo, interrogato nei giorni scorsi, avrebbe consegnato spontaneamente il suo telefonino per i controlli. Il 45enne, un marittimo, single, conosciuto dalla donna sui social, avrebbe riferito di essersi lasciato con Susy Paci, arrivata a Napoli in treno il 23 gennaio scorso, dopo aver passato con lei la notte in un albergo, già il 24 mattina.
Da allora non l’avrebbe nè vista nè sentita. Ciò che è successo dopo resta un mistero. Susy Paci è svanita nel nulla e gli investigatori stanno cercando di capire dove sia andata, e chi abbia incontrato.
Una prima traccia portava a Salerno ma riscontri certi al momento non ce ne sarebbero. O almeno restano riservati. Dall’interrogatorio reso alla polizia e dalle risultanze emerge che il 45enne avrebbe rimosso Susy Paci dalle amicizie di Facebook (quasi tutte donne di mezza età) nei giorni successivi all’incontro, anche se il nome della 49enne aretina resta visibile sul profilo.
Determinanti per le indagini potrebbero rivelarsi i dati dei colossi social Facebook, Instagram e Twitter che hanno assicurato risposte entro cinque giorni alla polposta di Arezzo. Secondo quanto raccontato dalla amica del cuore di Susy, tra Paci e il 45enne c’era da tempo un legame virtuale.
Sul profilo dell’uomo tante immagini di tramonti riconducibili a community romantiche e di passione, ma niente al momento che possa legarlo alla sparizione della donna. L’inchiesta della procura di Napoli, con impegnate le due squadre mobili e la polizia postale di Arezzo, tiene in considerazione anche altre persone che potrebbero avere avuto legami con Susy Paci e magari esercitato un ruolo in qualche modo determinante nella sparizione della donna.
Un allontanamento volontario, all’inizio, che doveva essere seguito dal ritorno secondo il messaggio inviato alle 20,30 del 23 gennaio dalla 49enne al figlio maggiore (“domani torno, resto a dormire da un’amica, vi devo parlare”) sulla cui autenticità però il giovane è rimasto perplesso e che rimane l’ultima traccia del cellulare della Paci.
Da allora nessun uso del telefono, ne’ dei social e tantomeno delle carte di credito. Secondo quanto emerge la 49enne avrebbe messo da parte il denaro utilizzato, poi, almeno nella prima parte della scomparsa.
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