Dopo che l’attività è stata sospesa per un anno, i genitori dei bambini trapiantati chiedono un incontro al governatore per valutare assieme la questione alla luce delle nuove direttive interne che prevedono una ripartizione dei casi tra la Cardiochirurgia pediatrica e l’unità Trapianti in base al peso dei bimbi.
“Una soluzione che – si precisa nella lettera – rimedia al fatto che il conflitto relazionale tra reparti non è stato superato e che poco ha a vedere con il benessere dei cittadini”. “Ci ascolti – si conclude la lettera – siamo gli unici che hanno veramente un unico interesse: il buon funzionamento della struttura e la salute degli utenti, cioè i nostri figli”.