Argomento al centro dell’incontro, che si è svolto stamattina all’ottavo piano della sede della procura al Centro Direzionale, la collaborazione tra i due uffici in relazione agli appalti per lo smaltimento dei rifiuti.
Un rapporto fatto di un costante scambio di informazioni che riguardano l’intera materia e non solo la nuova inchiesta avviata dalla procura di Napoli sul contenuto dei video diffusi da Fanpage, anche se la vicenda dei presunti casi di corruzione emersi dall’indagine giornalistica ha assorbito buona parte del colloquio tra il capo dei pm partenopei e il presidente dell’Autorità che ha il compito di vigilanza sugli appalti pubblici.
L’Anac lo scorso anno trasmise alla magistratura atti riguardanti la gestione della Sma Campania, la società in house della Regione per la tutela dell’Ambiente coinvolta nella indagine che hanno portato alle perquisizioni eseguite nei giorni scorsi. La stessa Autorità anticorruzione ha svolto attività di vigilanza sugli appalti della Regione sullo smaltimento delle ecoballe. L’Anac metterà a diposizione degli inquirenti della procura di Napoli il proprio bagaglio di conoscenze sul tema rifiuti.
Tra la procura di Napoli e l’Anac vi sarà una collaborazione – è stato sottolineato – analoga a quella in atto con la procura di Roma sulla vicenda Consip. Per quanto concerne le vicende documentate da Fanpage, ieri sera sono state diffuse anticipazioni sulla quarta delle sette puntate di Bloody Money, l’inchiesta giornalistica di Fanpage, nella quale Nunzio Perrella, ex boss pentito della camorra, nelle vesti di finto imprenditore discute con la moglie di un militare dell’Esercito di denaro della camorra da utilizzare per un affare, ovvero la costruzione di un sito di stoccaggio a Marghera.
“Questi sono soldi della camorra”, dice Perrella. ”Va bene, dov’è il problema?”, replica la signora che, qualificandosi come esponente di una cordata di imprenditori, avanzerà poi una richiesta di due milioni di euro. La procura di Venezia valuterà nelle prossime ore l’acquisizione del video visionato oggi dal procuratore Bruno Cherchi. Oggi intanto il presidente della Federazione nazionale della Stampa, Beppe Giulietti ha visitato la redazione napoletana di Fanpage.
“Se uno si sente leso nei suoi diritti può tranquillamente querelare ma certi linguaggi violenti non sono accettabili, né contro Fanpage né contro la Rai o qualsiasi altro”, ha detto Giulietti. “Al di là del dibattito sulla metodologia dell’inchiesta giornalistica – ha aggiunto il presidente della Fnsi – bisogna stare attenti e non delegittimare i giornalisti con alcune parole e toni inaccettabili, soprattutto da chi rappresenta le istituzioni”.
Ed è ancora clima teso tra il governatore Vincenzo De Luca e i cronisti, bloccati dalla sicurezza mentre, al termine di un convegno, tentavano di avvicinarlo per domande sull’inchiesta.
(ANSA).