I quattro agenti, tre uomini e una donna, sono accusati di “sparizione forzata”. Il giudice ha precisato che i tre italiani non sono stati localizzati, ma che nessuno di loro è mai passato per il carcere locale. Solo giovedì, fonti dell’Ufficio del procuratore di Jalisco avevano riferito che Raffaele Russo si sarebbe registrato con un falso nome in alcuni hotel e che si faceva chiamare generalmente Carlos Lopez. Secondo le autorità messicane, Russo, 60 anni, aveva precedenti in Italia per frode e si dedicava alla vendita di generatori elettrici apparentemente tedeschi ma che in realtà erano stati fabbricati in Cina.
Secondo il quotidiano Publimetro, che cita fonti vicine alle indagini, alla fine del 2017, Russo era impegnato in affari nello stato di Michoacan e cinque giorni prima della sua scomparsa si era riunito con il figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino in un hotel di Ciudad Guzman. Questi ultimi due sarebbero arrivati in Messico insieme ad altri sei italiani. Russo, sempre secondo quanto scrive il quotidiano, era stato arrestato nel 2015 per frode e corruzione nello stato messicano di Campeche.
Fonte TgCom
il napoletano,ha nel dna l’imbroglio,ma questa volta gli è andata male e in messico,la gente che fa’ anche niente sparisce,figurate questi 3 ambulanti,quindi pregate gia’,perchè non li vedrete piu’,ma speriamo sempre nei miracoli,anche se le loro famiglie negano,ma loro sanno che erano andati a fare i loro parenti li’,a buon intenditore poche parole
x vergogna
Il tuo sangue infettato dall’odio con cui sei stato cresciuto sarà lo stesso che i tuoi figli vedranno scorrere nelle loro vene e proveranno gli stessi sentimenti della famiglia degli scomparsi il vicino giorno in cui anche tu sarai venduto dai tuoi simili per un tozzo di pane. Sono i soggetti come te che rendono Salerno una città invivibile.