La sentenza è stata emessa ieri pomeriggio dai giudici della Corte di appello di Salerno che hanno ribaltato il verdetto di primo grado che aveva condannato il professionista (difeso dagli avvocati Silverio Sica e Carlo Taormina) a due anni con pena sospesa.
Soddisfatti i difensori che hanno dimostrato il corretto comportamento professionale del medico durante una visita per una sospetta colica addominale. Quel giorno la giovane salernitana, dopo essere stata visitata, si presentò al drappello della polizia per sporgere querela contro il camice bianco in servizio al reparto di medicina d’urgenza.
Dapprima denunciò di aver trovato un bigliettino con il numero di cellulare dell’uomo, corredato di invito per una serata galante e della promessa di un regalino. Poi raccontò di quelle mani, che a suo avviso, erano scese troppo verso le sue parti intime durante la vista ambulatoriale in ospedale.
Nel corso del dibattimento in Appello è stato sentito un perito che ha spiegato che la manovra adoperata dal medico era consentita e prevista dal protocollo. Che non si era trattato di un palpeggiamento a sfondo sessuale
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