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Iannuzzi (Pd): «Green economy e beni culturali settori in crescita

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Tino Iannuzzi, deputato uscente e candidato democrat al Senato nel collegio uninominale Salerno-Scafati, lancia l’idea progettuale dell’istituzione di una scuola per la green economy nel Salernitano.

Con all’attivo tre legislature Iannuzzi, classe1960, avvocato, tenta la riconferma.Fra i parlamentari più presenti in Aula – è risultato terzo nella classifica – negli anni si è fatto promotore di una serie di iniziative per il territorio.

Iannuzzi punta su una scuola di formazione nel campo della Green economy e della valorizzazione e tutela dei beni culturali, archeologici, storici e artistici.  «Oggi – ha spiegato in conferenza stampa – siamo di fronte ad un mutamento del modello di sviluppo economico. Oggi siamo nel contesto dell’industria 4.0, per cui c’è bisogno di formare nuovi profili più specifici ed adeguati a questa evoluzione».

L’idea di puntare su Green economy e beni culturali nasce da una duplice constatazione. «In questo periodo di crisi – ha sottolineato – sono stati i comparti che hanno prodotto più occupazione, ovviamente considerandoli in senso ampio con riferimento all’industria agroalimentare e alla filiera dell’agricoltura di eccellenza, alla filiera turistica, alla valorizzazione e restauro di beni culturali, archeologici ed artistici, alla realizzazione di mostre ed eventi, alla formazione di guide altamente specializzate».

A sostegno di quanto affermato, il parlamentare salernitano ha reso noti dei: nel 2016 la Green economy ha offerto 330mila nuovi posti di lavoro; su una percentuale media di esportazioni del 24%, le imprese che lavorano in questo comparto hanno una percentuale del 44%. Salerno si colloca all’undicesimo posto tra le province italiane con un tessuto economico green oriented. Tra il 2011 e il 2016 ben 6.600 imprese hanno investito in questo settore, creando circa 4mila posti di lavoro a tempo indeterminato.

«A questo bisogna aggiungere tutte le possibilità offerte dalla filieraturistica – ha spiegato Iannuzzi – Il ministro Franceschini in questi anni ha saputo dimostrare che la cultura può essere anche un importante volano per lo sviluppo economico. Basti pensare che se nel 2013 i proventi derivanti dai musei erano di poco meno di 140milioni di euro, oggi ci attestiamo a 200milioni ». Ecco allora la proposta della scuola di formazione. «La scuola si dovrà concentrare soprattutto nello sviluppare le competenze digitali per progetti e corsi di studio adeguati alla domanda. Sarà fondamentale l’apporto dell’Università di Salerno e dei vari ministeri coinvolti. Ma sarà necessario anche il contributo delle imprese e delle loro organizzazioni di rappresentanza», ha concluso Iannuzzi.

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