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Salerno: protocollo per l’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati

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Nella sede della Prefettura di Salerno, è stato siglato il Protocollo operativo per l’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati nel Comune di Salerno. Hanno firmato il Protocollo: il Prefetto di Salerno, Salvatore Malfi, il Sindaco Vincenzo Napoli, il Questore Pasquale Errico, il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Salerno Pasquale Andria, il Procuratore della Repubblica Presso il Tribunale per i Minorenni Patrizia Imperato, il Direttore Generale dell’ASL di Salerno Antonio Giordano e il direttore Generale dell’A.O.U. Giuseppe Longo. Era presente anche l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno Nino Savastano.

Il Protocollo ha finalità di individuare un’unica procedura di accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati, e comunque dei minorenni privi di validi documenti identificativi, secondo le modalità condivise tra tutte le istituzioni preposte a svolgere in tempi rapidi il proprio compito in materia di accertamento dell’età.

Il ricorso alla valutazione sanitaria dell’età è unanimemente considerata una extrema ratio; pertanto la procedura di accertamento andrà attivata solo nei casi di fondato dubbio circa l’età dichiarata e sempre che tale dubbio permanga malgrado l’esibizione di eventuali documentazioni (perché di dubbia autenticità) o le verifiche compiute attraverso le autorità diplomatico-consolari (nei casi in cui non sia vietato come per i richiedenti asilo).

In ogni caso si ribadisce che comunque il ricorso a tale procedura avverrà sempre nel superiore interesse del minore come considerazione preminente in conformità con l’art 3 della Convenzione di New York sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Nel caso di minorenni denunciati in stato di libertà per la commissione di reato ovvero sottoposti a misure restrittive della libertà personale, la procedura di accertamento dell’età potrà essere attivata direttamente dalla Polizia Giudiziaria procedente ai sensi dell’articolo 349 comma 2 c.p.p., ovvero su richiesta del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni o del Tribunale per i Minorenni.

In tutti gli altri casi la procedura di accertamento dell’età verrà attivata su disposizione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno ovvero del Tribunale per i Minorenni di Salerno. La richiesta dell’Autorità Giudiziaria può avvenire d’ufficio ovvero su impulso della Polizia Giudiziaria, o del Servizio Sociale, o del minore medesimo.

L’accertamento della stessa verrà effettuata dall’ASL del Comune di Salerno e dall’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, firmatarie del presente protocollo, che pertanto si faranno carico di svolgere tutte le indagini diagnostiche e le valutazioni medico legali finalizzate allo stesso.

La procedura di accertamento dell’età deve essere eseguita e conclusa: entro 48 ore nei casi di cui al precedente comma 1; va effettuata ad horas nel caso di minorenni sottoposti a misure restrittive della libertà personale; tempestivamente e comunque entro 72 ore dal momento della sua attivazione negli altri casi.

Il presunto minore è informato, a cura del Servizio Sociale, con l’ausilio di un mediatore culturale, in una lingua che possa comprendere in conformità al suo grado di maturità e di alfabetizzazione, del fatto che la sua età possa essere determinata mediante l’ausilio di esami socio-sanitari, del tipo di esami a cui deve essere sottoposto. Tali informazioni devono essere fornite altresì alla persona che esercita i poteri tutelari nei confronti del presunto minore, che sarà invitato a partecipare agli accertamenti: se non vi sia stata ancora la nomina del tutore da parte del Tribunale per i Minorenni, il tutore provvisorio è individuato nel responsabile della struttura di accoglienza. Allorquando la stessa non sia stata ancora individuata, le informazioni andranno assunte da parte dell’A.S. del Comune di Salerno.

La procedura di accertamento dell’età andrà effettuata a cura dell’ A.O.U. presso le sedi dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona – San Leonardo o Da Procida – o nell’ospedale di Battipaglia a seconda delle esigenze logistiche. La stessa sarà svolta in ambiente idoneo con un approccio multidisciplinare da professionisti adeguatamente formati e aggiornati, così da garantire la minore variabilità possibile di giudizio, e alla presenza di un mediatore culturale e di uno psicologo. Andranno ovviamente utilizzate le modalità meno invasive possibili e rispettose dell’età presunta, del sesso e dell’integrità fisica e psichica della persona. Tali modalità consisteranno in una visita pediatrica-auxologica con accertamento radiologico della mano sinistra (o destra in soggetto mancino) valutato secondo evidenze scientifiche.

Qualora all’esito di tali accertamenti permangano dubbi sulla minore età, il medico responsabile disporrà esami radiologici dentali (OPT, ossia ortopantomografia) ed eventuali esami radiologici della clavicola.

Ove ritenuto necessario ai fini di una migliore tutela psicofisica del minore, il medico responsabile potrà richiedere un colloquio sociale, vertente anche sulle pregresse esperienze di vita rilevanti per l’accertamento, e/o valutazione psicologica o neuropsichiatrica, eventualmente alla presenza di un mediatore culturale.

La relazione conclusiva redatta dal medico responsabile deve contenere la valutazione dei risultati, calibrando gli esiti secondo la letteratura scientifica sull’etnia di provenienza dove possibile, nonché l’indicazione di attribuzione dell’età biologica stimata specificando il margine di errore insito nella variabilità biologica e nelle metodiche utilizzate ed i conseguenti valori minimo e massimo dell’età attribuibile (range). Qualora, anche dopo l’accertamento socio-sanitario, permangano dubbi sulla minore età, questa si presume ad ogni effetto di legge.

L’attività diagnostica termina con la certificazione conclusiva del medico responsabile indicando altresì sul referto gli eventuali margini di errore. La stessa andrà comunicata all’Autorità Giudiziaria richiedente, al Servizio Sociale del Comune ed alla Questura di Salerno, che provvederà all’inserimento nel C.U.I. Il Servizio Sociale curerà l’immediata comunicazione al tutore o alla persona che esercita, anche temporaneamente, i poteri tutelari e al presunto minore in una lingua al medesimo comprensibile, tenendo conto della sua età, maturità e del suo livello di alfabetizzazione.

In caso di mancato consenso del tutore ovvero di rifiuto espresso dal minore interessato a sottoporsi agli esami, ne sarà data comunicazione al Tribunale per i Minorenni che deciderà circa l’attribuzione dell’età previa valutazione in particolare del comportamento dell’interessato ai sensi dell’art. 116 cod. proc. civ. Non si procederà all’accertamento radiologico in caso di minore che dichiari di essere gravida, ferma restando la possibilità di far precedere lo stesso da un’ indagine sullo effettivo stato di gravidanza dichiarata.

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