I marchigiani guidati da Enzo Maresca e dall’ex Fiorin, sebbene costretti a rinunciare a diverse pedine importanti, riuscirono a strappare un punto pesante nel Principe degli stadi (Adamonis parò un rigore a Rosseti, i padroni di casa si videro annullare ben tre gol per fuorigioco). Rispetto ad allora, i bianconeri hanno cambiato guida tecnica: dal 7 dicembre la conduzione della squadra è stata affidata all’esperto Serse Cosmi al quale poi, nel mercato invernale, sono stati consegnati anche diversi rinforzi. Ganz, Monachello, Martinho hanno indubbiamente innalzato il tasso di talento ed esperienza della compagine marchigiana che, però, continua a stazionare nelle zone a rischio della classifica.
L’Ascoli, penultimo in classifica con 26 punti, con il 3-5-2 disegnato dal tenico di Ponte San Giovanni, ha trovato una sua identità e, anche se i risultati ancora non sono dalla sua parte, vende cara la pelle in ogni uscita, rispecchiando lo spirito battagliero del suo condottiero. Per la gara di sabato, Cosmi dovrebbe rilanciare nell’undici titolare Ganz, al quale pure spesso il tecnico umbro sta preferendo Clemenza come partner di Monachello. Davanti a Lanni saranno confermati Padella, De Santis e Gigliotti. Sulle fasce agiranno Mogos e Martinho (il primo garantisce equilibrio, il secondo spinta).
In mezzo al campo Bianchi e Buzzegoli sono certi del posto, Lores Varela cercherà invece di scalzare Kanoutè. In avanti, come detto, Ganz spera di tornare titolare a discapito di uno tra Monachello e Clemenza. L’Ascoli al momento ha 2 lunghezze di ritardo dalla zona play out e 5 da quella salvezza (dove stazionano le “pericolanti” Salernitana e Novara). In casa i bianconeri hanno conquistato solo 14 punti, frutto di 3 vittorie (l’ultima sabato scorso per 2-1 nello scontro diretto col Cesena), 5 pareggi e 5 sconfitte.