E’ una sorta di spareggio salvezza anticipato. Granata a due sole lunghezze di vantaggio dalla zona playout (con ancora il match tra Cesena e Vercelli da giocare ) e marchigiani penultimi in graduatoria con 26 punti, cinque in meno della Salernitana. A questa partita la Salernitana ci arriva dopo il secondo ko di fila netta settimana corta per via del turno infrasettimanale che dopo Spezia e Parma all’Arechi si chiude con la trasferta al Del Duca. La Salernitana arriva a questa sfida con più paure che certezze.
La contestazione a fine gara contro il Parma ha fatto comprendere a tutti che bisogna svegliarsi e darsi una regolata. Nel silenzio colpevole della società con uno dei due proprietari che non trova di meglio da fare che parlare a tavola con il patron dell’Avellino la squadra si è ritrovata alle porte di Ascoli per un mini ritiro. A Grottammare, a 40 chilometri da Ascoli Piceno il gruppo ha lavorato sodo ma soprattutto ha provato a mettere da parte tensioni e fibrillazioni.
Se la squadra è con l’allenatore, almeno stando al comunicato divulgato prima della partenza è il momento di dimostrarlo. In gioco non c’è solo il rapporto squadra – mister o il rendimento della compagnie granata ma il mantenimento della categoria. Da più parti, in queste ore, si leggono e sentono appelli al sostegno. La Salernitana è un patrimonio di Salerno non è solo la proprietà di Lotito e Mezzaroma. Ecco perché vanno apprezzati i tifosi che al di là delle delusioni e del rancore hanno messo davanti a tutto e tutti il bene della Salernitana