A commentare la difficile situazione in casa granata ci ha pensato l’indimenticato presidente Aniello Aliberti, ancora oggi invocato dalla piazza, il quale, ospite della trasmissione di TvOggi “Zona Mista News”, si è così espresso: “Posso dire che ci sono stati sicuramente degli errori di programmazione o delle valutazioni sbagliate, come è capitato anche a me.
Quando rientri nella coda play-out la palla scotta tra i piedi dei giocatori, entrano in gioco altre preoccupazioni. Bisogna essere attenti, avere una guida sicura e i giocatori devono aiutarsi l’un l’altro per ottenere la salvezza. Le distrazioni politiche di Lotito? Possono incidere.
Se sei impegnato in politica o deleghi l’azienda calcio a persone competenti, oppure non sei appassionato di calcio al cento per cento. Se ci si dedica anima e corpo ad una squadra si riescono a raggiungere i risultati. Premetto che con questo calcio di oggi non sono d’accordo: è un calcio che ha preso la direzione dello spettacolo. Non c’è più cuore, ma solo business”.
Aliberti, incalzato dalle domande dei tifosi arrivate dai social, ha poi parlato dell’ipotesi di un suo ritorno a Salerno, dichiarandosi sempre innamorato dei colori granata: “Un ritorno? Occorrerebbero tanti soldi per rifondare la Salernitana, magari quando vinco il Superenalotto (ride ndr). Se domani arrivassi a Salerno azzererei tutto e ripartirei da zero, ma tutto ciò richiede un costo troppo elevato. Lotito ha avuto il merito di riportare la squadra in B, ma ha solo rimesso la società al posto che le spettava. Un grande gesto sarebbe consegnare le chiavi della squadra al sindaco dopo aver compiuto il suo lavoro, questa è la mia “fantascienza” dettata dal cuore. Potrebbe restituirla ad un imprenditore salernitano.
La valutazione di Lotito? Un valore è misurato a ciò che trovi dentro ad una società e la squadra in questo momento è tra le ultime in classifica. Il valore della società secondo me al momento è sicuramente inferiore ai 10 milioni. Io amo ancora la Salernitana, ma i prezzi di oggi non sono quelli di anni fa. Non sono nella condizione di acquistare la società. La Salernitana però sarebbe l’unica cosa per cui varrebbe la pena fare un sacrificio e tornare in un calcio che non fa più per me”.
L’ex patron della Salernitana è poi tornato sulla dolorosa retrocessione dalla massima serie non lesinando accuse di complotto: “L’anno della Serie A? Se quella squadra si fosse salvata sarebbe durata almeno cinque anni in massima serie. Purtroppo la Salernitana fu imbrogliata, anche ai tempi del quinto posto con Colomba, le cose dovevano andare in un certo modo… Chi ci voleva morti? Forse in federazione, probabilmente abbiamo toccato tasti sconvenienti… chi meglio del Lotito ci può spiegare cosa è avvenuto in quel 2005? La Lazio fu l’unica squadra ad ottenere la rateizzazione del debito…”.
“Lotito mi sembra passeggero – ha proseguito Aliberti – occorre qualcosa di solido che rappresenti davvero Salerno. Io conservo ancora le coppe, sarei felice di darle a qualcuno che rappresenti Salerno.
La Salernitana ha bisogno di qualcuno che le voglia bene, che ci metta cuore e passione e che per lei non dorma la notte. La Salernitana mi manca tantissimo, la passione non è mai venuta meno. E’ una piazza meravigliosa, anche se a volte ho anche avuto qualche confronto con gli storici ultras della Curva, che ho comunque sempre rispettato. Hanno sempre fatto il bene di Salerno”.
In conclusione, sulla questione allenatore: “Quale allenatore sceglierei per la Salernitana? Mi butterei su un giovane e su giocatori giovani. Bollini? Non lo avrei esonerato, ha messo la squadra in condizione di galleggiare a metà classifica. Non me la sento di giudicare i giocatori perché non sto seguendo le partite”.
Fonte TuttoSalernitana.com