Lascio la guida del Partito Democratico e ho chiesto ad Orfini di aprire un’assemblea per dare luogo ad un congresso per chiarire il futuro del partito. Lo faremo dopo l’insediamento del nuovo Governo. Bisogna fare un analisi seria e risolutiva. Non dovrà esserci un reggente scelto dal caminetto ma un segretario eletto dalle primarie. Mi sento garante di un impegno culturale e di sentimento. Nessun governo con estremisti. La nostra campagna è stata seria contro cultura dell’odio, contro l’anti-europeismo e contro il linguaggio violento di Salvini e Di Maio.
E quindi per coerenza fate il Governo senza di noi. Il PD nato contro i caminetti e contro le forze anti-sistemi non cambierà la propria identità. Staremo all’opposizione. Mio futuro? Ho avuto tanti messaggi e mail di affetto. Non c’è nessuna fuga. Farò il senatore di Scandicci-Firenze.
Riaprtiamo da qui con l’orgoglio di aver fatto un bel lavoro. Restituiamo le chiavi di casa di una casa più in ordine di come l’abbiamo trovato. Pil in ripresa, occupazione in aumento, economia in ripresa. Ci auguriamo che i vincitori facciano meglio di noi. Non faremo la guerra contro di loro. Nessuna offesa social e nessuna fake news. Solo lavoro, lavoro e lavoro.
Cultura contro la logica fai da te. Faremo politica fuori il recinto dei palazzi. Grazie ai candidati che non ce l’hanno fatta, anche per solo una manciata di voti. Grazie a coloro che ce l’hanno fatta ricordando loro i nostri caposaldi: no inciuci, no caminetti ristretti, no estremismo. Campagna elettorale finita male ma comunque fatta di tante belle realtà ed esperienze. Qualcuno ci ha raccontato una realtà fatta di sogni e cose irrealizzabili. Tocca a loro far vedere agli italiani di che pasta sono fatti.”