Dopo la nomina dell’Assessore alla promozione turistica Vincenzo Savino a Commissario Straordinario, iniziano i lavori assembleari per dare un assetto ed un volto nuovo alla storica compagine di pizzaioli che ha portato il made in Tramonti, e ovviamente la pizza, in tutto il mondo, un marchio di qualità riconoscibile ed identificabile.
Molti i punti all’ordine del giorno che metteranno subito in chiaro la mission dell’associazione e la nuova struttura, a partire dalle numerose adesioni che in questi mesi sono arrivate direttamente in sede: grande la partecipazione dei maestri pizzaioli di Tramonti e del mondo intero. C’è entusiasmo, voglia di fare e di crescere per affermarsi di nuovo, come un tempo, nel panorama enogastronomico nazionale. Un ponte per il futuro, ma che affonda le radici nelle tradizioni e nelle maestranze dei pionieri di Tramonti che, più di mezzo secolo fa, hanno fatto conoscere il prodotto pizza al mercato mondiale.
L’Assemblea Straordinaria della Corporazione si terrà il giorno 26 marzo p.v. presso l’Hotel Flower di Gropello Cairoli (Pavia) e tratterà i seguenti punti all’ordine del giorno:
- Rendicontazione sull’attuale situazione associativa;
- Ammissioni e presa d’atto soci;
- Piano programmatico della Corporazione;
- Ratifica programma operativo Commissario Straordinario;
- Modifiche Statuto – Riforma terzo settore,
- Sistemi digitali di interazione e comunicazione diretta tramite smartphone – proposta di valutazione;
- Varie ed eventuali.
“Il Brand Tramonti deve essere una risposta alle esigenze di crescita del territorio, a partire dalla pizza De.Co. e alla commercializzazione dei prodotti e delle eccellenze nostrane – ha dichiarato il Commissario Vincenzo Savino. Siamo pronti a progetti di ampio respiro a medio e lungo termine e questa prima assemblea chiarirà il cammino da percorrere per gettare le basi di un futuro roseo. È ora di dire basta a queste lotte intestine e a queste divisioni, bisogna lavorare insieme e sostenersi a vicenda non solo per difendere la pizza di Tramonti, ma anche e soprattutto la storia e le tradizioni, perché dimenticare il nostro passato significherebbe non vivere il nostro presen
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