Il derby talvolta può cambiare le sorti della stagione e perchè no della carriera di un allenatore. Se nel derby di andata Bollini salvò la sua panchina grazie al ribaltone firmato Minala al 96′ questa volta è Colantuono a trovare due ”bulloni” profondi per rafforzare una panchina traballante fino a due settimane fa. Ed ora il problema è tornato in casa Avellino. Novellino ha resistito al terremoto di ottobre, difficile resistere a quest’altra decisiva scossa. Hanno atteso la squadra di ritorno da Salerno per esprimerle tutta la loro rabbia per la sconfitta nel derby con la Salernitana. Pochi e temerari tifosi dell’Avellino hanno contestato Walter Novellino e i suoi calciatori al momento del rientro in sede.
Il pullman con a bordo staff tecnico e atleti biancoverdi è giunto allo stadio Partenio-Lombardi poco dopo le 20. Ad attenderlo, oltre ad uno sparuto gruppo di tifosi, un massiccio schieramento di agenti della Polizia di Stato (alcuni rientrati da Salerno come scorta dei pullman dei supporters biancoverdi) allertati per la possibile presenze di un numero maggiore di contestatori. Alla fine si è trattato di qualche contestatore isolato.
Il tifo organizzato non ha inteso far sentire alla squadra la propria voce, anche se in realtà lo aveva fatto al triplice fischio del derby contro il gruppo biancoverde recatosi sotto il settore ospiti per chiedere scusa. Novellino e i suoi uomini hanno incassato qualche parola dal tono duro da parte dei tifosi presenti, i quali hanno atteso anche l’uscita dalla porta carraia di tecnico e calciatori con le proprie auto.
La contestazione andata in scena all’ “Arechi” e al rientro della squadra – in due modalità differenti – lascia presagire una frattura-bis con l’ambiente, segnato ancora una volta dal derby con la Salernitana.
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