LA VITTORIA DELLA PAZIENZA – Uno a zero doveva essere e uno a zero è stato. E l’eroe della serata non poteva che essere Edin Dzeko, l’uomo che la società aveva quasi scaricato a gennaio ma che ora si coccola e si tiene ben stretto, anche pregustando il tesoretto di almeno altri 12 milioni che le garantisce il passaggio del turno. La Roma non ha brillato ma ha avuto pazienza e determinazione. Non si è disunita, ha aspettato il momento giusto per colpire e poi ha contenuto bene uno Shakhtar decisamente sottotono, meritatamente punito per la sua tattica eccessivamente attendista.
DI FRANCESCO RILANCIA PEROTTI – Per l’occasione Di Francesco è andato sul sicuro, cambiando tre pedine nella squadra vittoriosa con il Torino: dentro Fazio e Dzeko, squalificati in campionato, spazio in attacco a Perotti, preferito a El Shaarawy. Sul fronte opposto Fonseca ha apportato un solo cambio rispetto alla gara di Charkiv, piazzando al centro della difesa Ordets al posto dell’infortunato Kryvtsov.
PRIMO TEMPO BLOCCATO – La Roma ha illuso tutti arrivando al tiro dopo meno di 1′ con Dzeko (destro telefonato dal limite): col passare dei minuti, invece, ha preferito attaccare in maniera ragionata e, in pratica, ha fatto un favore agli avversari che non hanno mai rischiato, anche per loro meriti: hanno dominato in area sulle palle alte e hanno attuato alla perfezione il fuorigioco in quelle 4-5 circostanze in cui i giallorossi hanno tentato l’imbucata. Impeccabile in difesa, lo Shakhtar si è limitato a palleggiare piuttosto che puntare a contrattaccare. E così anche Alisson, come Pyatov, ha trascorso 45′ sereni: ha visto prima Taison spedire alto un destro da 25 mt poi Ferreyra andare malamente alla conclusione dopo aver rubato palla sulla trequarti a Fazio.
DZEKO FA IMPAZZIRE L’OLIMPICO – La Roma non ha cambiato atteggiamento nella ripresa ma alla prima opportunità è passata (52′): Dzeko è scattato alla perfezione sul filo del fuorigioco su un lancio di Strootman e ha gelidamente battuto Pyatov in uscita con un chirurgico rasoterra d’esterno destro. Lo Shakhtar ha accusato il colpo e ha faticato a cambiare spartito. La Roma lo ha capito, ha controllato ma ha fallito il colpo del ko con Dzeko che ha lambito il palo con un gran destro dal limite.
ORDETS ESPULSO, LA ROMA CONTROLLA – Capita l’antifona, Di Francesco si è coperto, inserendo Gerson al posto di Under. Lo Shakhtar ha continuato a far confusione, si è innervosito (brutto il gesto di Ferreyra che ha fatto male a un raccattapalle scaraventandolo oltre i tabelloni pubblicitari) e al 78′ si è complicato la vita restando in 10 per un fallo di Ordets ai danni di Dzeko lanciato solitario verso la porta. Paradossalmente con l’uomo in più la Roma ha iniziato a tremare. Probabilmente perché ha iniziato a vedere sempre più nitidamente l’importante traguardo. Bene le è andata che lo Shakhtar abbia continuato a insistere esclusivamente sulla fascia sinistra dove Ismaily ha finito per essere ben controllato dai raddoppi di marcatura di Florenzi e Gerson. La Roma così fa festa. Il primo obiettivo di stagione l’ha già centrato.
ROMA-SHAKHTAR DONETSK 1-0 (0-0)
Roma (4-3-3): Alisson, Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov, Nainggolan, De Rossi, Strootman, Under (19′ st Gerson), Dzeko (43′ st El Shaarawy), Perotti. (28 Skorupski, 5 Juan Jesùs, 25 Bruno Peres, 7 Pellegrini, 14 Schick). All.: Di Francesco.
Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Pyatov, Butko, Ordets, Rakitskiy, Ismaily, Fred, Stepanenko (28′ st Alan Patrick), Marlos (36′ st Dentinho), Taison, Bernard, Ferreyra (55 Kuryyk, 5 Khocholava, 34 Petriak, 59 Zubkov, 74 Kovalenko). All.: Fonseca 5.
Arbitro: Undiano Mallenco (Spa) 5.5.
Rete: nel st 6′ Dzeko.
Angoli: 6-2 per lo Shakhtar. Recupero: 1′ e 4′. Espulso: Ordets al 33′ st per fallo da ultimo uomo.
Ammoniti: Florenzi, Stepanenko, Fred per gioco scorretto, Manolas per proteste, Ferreyra per comportamento antiregolamentare.
Spettatori: 47.693 per un incasso di 2.694.212,00 euro.
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