Proseguono le indagini sul caso della donna ritrovata senza vita nella mattinata di ieri sulla spiaggia di Paestum, in località “Torre di mare”, nell’oasi dunale di Legambiente. I carabinieri della Compagnia di Agropoli, coordinati dalla Procura della Repubblica di Salerno, titolare dell’indagine, in queste ore sono impegnati a dare un nome alla donna. Di carnagione bianca, sulla trentina, il cadavere della donna potrebbe essere rimasto in mare circa due giorni, prima di essere sospinto sulla spiaggia dove poi è stato rinvenuto da una scolaresca liceale di Eboli, in visita nell’oasi.
E se l’esame esterno del corpo, effettuato nel pomeriggio di ieri, non ha evidenziato segni di violenza o ferite, si attende ora l’esame autoptico, che potrebbe essere fissato per l’inizio della settimana prossima, e che potrebbe contribuire a fare chiarezza sulle cause della morte. Disgrazia o morte violenta? Per ora gli inquirenti non si sbilanciano. Di certo, la assenza di tracce di violenza sul corpo potrebbe far propendere per l’annegamento, ed anche in questo senso l’autopsia potrà fare luce su quelle che per ora sono solo ipotesi.
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