Revisionato anche il Registro Nazionale degli alimenti senza glutine erogabili, che garantisce ancora gli alimenti definiti “ad alto contenuto di servizio”, come piatti pronti e preparati, che consentono anche ai celiaci di adottare i prevalenti stili di vita.
Soddisfatta l’Associazione italiana celiachia (Aic) che sottolinea come siano stati evitati “tagli choc” e sia stata assicurata ai celiaci una corretta terapia. Infatti, “la modifica dei tetti di spesa non è una sforbiciata che compromette l’assistenza ai pazienti ma – spiega l’Aic – una revisione razionale, che tiene conto della riduzione dei costi degli alimenti senza glutine e dei fabbisogni energetici della popolazione definiti dalle più recenti evidenze scientifiche”.
Il calo dal 2006 a oggi dei prezzi dei prodotti senza glutine del 7% nelle farmacie e fino al 33% nei supermercati, chiarisce l’Aic, ha reso necessaria la revisione dell’assistenza ai malati di celiachia, che in Italia sono oltre 198mila e crescono ogni anno al tasso di circa il 10%.
La riduzione del tetto di spesa però, rileva, “non è una sforbiciata lineare alle risorse per i pazienti, ma una revisione razionale che lascia immutata la copertura del 35% dell’apporto calorico giornaliero da carboidrati privi di glutine e che mantiene l’attenzione su specifiche fasce d’età con bisogni particolari”. Così, ad esempio, nella primissima infanzia il tetto di spesa cresce del 24% (da 45 a 56 euro) mentre resta pressoché invariato nella fascia adolescenziale.
Celiachia, buoni digitali per cibi spendibili in tutta Italia
Buoni digitali spendibili ovunque in Italia, anche al di fuori della propria Regione di residenza, per l’acquisto degli alimenti senza glutine. E’ questo il prossimo obiettivo da raggiungere a favore delle persone con celiachia.
Un obiettivo, annuncia il presidente dell’Associazione italiana celiachia (Aic) Giuseppe Di Fabio, cui lavoreranno congiuntamente il ministero della Salute e quello della Funzione Pubblica.
La revisione dei tetti di spesa, spiega Di Fabio, è infatti “solo una parte dei cambiamenti dell’assistenza ai celiaci: il nuovo modello organizzativo voluto da Aic prevede anche un’assistenza più razionale, trasparente e semplice attraverso buoni digitali che possano essere spesi anche fuori dalla Regione di residenza”.
E non sono soltanto parole: già in 4 Regioni i buoni sono digitali ed in mezza Italia l’accesso alla terapia senza glutine è possibile nelle farmacie ma anche al supermercato e nei negozi specializzati.
Il 22 novembre scorso è stato istituito un tavolo di lavoro fra ministero della Salute e ministero della Funzione Pubblica per favorire la spendibilità dei buoni in tutte le Regioni ed è allo studio una campagna di informazione sull’educazione alimentare senza glutine. Inoltre, sottolinea l’Aic, “continua l’impegno del ministero per la qualità degli alimenti senza glutine, come dimostra la disponibilità dell’industria a migliorare i profili nutrizionali dei prodotti”.