Per il resto, Di Carlo potrà contare praticamente su tutta la rosa per la trasferta di Salerno. Da quando si è insediato sulla panchina del Novara, il tecnico di Cassino ha puntato forte sul suo modulo preferito, il 4-4-2, alternando gli interpreti a seconda delle caratteristiche dell’avversario. Dopo la sconfitta casalinga con l’Ascoli, che è costata la panchina a Corini, col nuovo allenatore il Novara ha ottenuto 2 vittorie, altrettanti pareggi e tre sconfitte (tra l’altro consecutive). La costante è che in ogni gara i piemontesi anche sotto la nuova guida tecnica hanno subito almeno un gol.
Mentre in due partite di fila (in casa col Foggia e a Frosinone) non hanno segnato nemmeno una rete e sono usciti sconfitti col minimo scarto. Nelle ultime due gare il Novara ha battuto il Brescia 2-1 e poi è riuscito nell’impresa di fermare il Palermo sul 2-2. L’uomo in più dei piemontesi è indubbiamente George Puscas, ingaggiato nel corso del mercato invernale: l’ex Benevento ha assicurato un buon bottino di reti (7), dimostrando tra l’altro di saper andare a bersaglio in modi sempre diversi. Davanti a Montipò, ci sarà una linea difensiva a quattro. Mancando Dickmann e Golubovic, Di Carlo dovrà inventarsi qualcosa.
A destra potrebbe essere adattato Chiosa, con Troest e uno tra Del Fabro al centro, e Calderoni a sinistra. A centrocampo è bagarre: gli ex di turno Ronaldo e Sciaudone (a bersaglio contro il Palermo e in ballottaggio con Di Mariano per una maglia sull’out mancino) sperano di essere della partita. Certi del posto al momento, però, sembrano solo Moscati e capitan Casarini. In attacco toccherà a Sansone e Puscas. Solo panchina per Maniero (in passato oggetto del desiderio della Salernitana) e Macheda, che avevano iniziato la stagione come titolari.