Ora è al sicuro, affidato alle cure del Centro Ricerche Tartarughe Marine, a Portici (Napoli), della Stazione Zoologica Anton Dohrn. Il piccolo pesa solo 117 grammi e il suo carapace misura 9,9 centimetri di lunghezza. E’ stato chiamato Peppiniello perché scoperto il 19 marzo, il giorno in cui si festeggia San Giuseppe.
E’ stato trovato sulla spiaggia di Capocotta dalla Capitaneria di Porto, che ha avviato il recupero grazie al personale del Parco acquatico Zoomarine, che fa parte della Rete di TartaLazio. Le sue condizioni sono apparse subito complicate a causa della disidratazione e denutrizione, ma “già sono state avviate le dovute cure specialistiche” ha detto Sandra Hochscheid, che dirige il Centro Ricerche Tartarughe Marine.
“I piccoli che nascono sulle coste tirreniche dell’Italia – ha aggiunto – rimangono nel Mediterraneo e incontrano temperature invernali anche sotto i 15 gradi”. Gli esperti stanno lentamente portando il piccolo a una temperatura corporea più alta, “per stimolare l’appetito e per incominciare un più efficace trattamento medico”.
Le basse temperature delle acque, dovute a questo inverno rigido, ha proseguito l’esperta, “danneggiano i cuccioli. Per questo, le loro attività naturali vengono sempre più ridotte, e riscontrano difficoltà ad immergersi e trovare cibo”.
Questa sarebbe la causa più plausibile che ha condotto Peppiniello a raggiungere la spiaggia laziale. Il compito dei ricercatori del Centro adesso è verificare che il piccolo non abbia la polmonite (“in tal caso la sua ripresa sarà più complicata, ma non impossibile”) e aiutarlo a crescere, fino a farlo arrivare ad una dimensione di 30 centimetri, per renderlo meno appetibile per i predatori e poterlo liberare in mare.
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