«L’impianto di Capaccio Paestum è costituito da due vasche, ognuna contiene circa 350 circa metri cubi di dischetti e ogni metro cubo da circa 300mila dischetti». Questi i numeri resi in mattinata in conferenza stampa dal comandante Claudia Di Lucca che, coordinata dal comandante provinciale della Guardia Costiera Giuseppe Menna, ha svolto, con il Nucleo Speciale d’Intervento della guardia costiera le indagini avviate dopo il ritrovamento dei dischetti in diversi tratti del Mar Tirreno centrale e non solo.
Da qui il sequestro dell’impianto che blocca il pericolo di ulteriori fuoriuscite. Fino ad ora non è stato individuato alcun responsabile ma le indagini sono appena partite: il rischio è quello di disastro ambientale colposo. I dischetti sono stati trovati su gran parte delle coste tirreniche, in particolare oltre che sul litorale salernitano, anche su quelli calabresi, laziali e toscani.