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Salernitana non fermarti, Colantuono sprona i granata

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Un girone fa a Novara la Salernitana di Bollini espugnò il Piola. Gol di Gatto e doppietta di Sprocati su quella che da tutti fu definita come la migliore partita della squadra granata sotto la gestione dell’ex tecnico delle giovanili della Lazio. Un girone dopo la Salernitana di Colantuono incrocia i tacchetti con l’undici di Di Carlo. E’ una Salernitana completamente diversa rispetto all’andata. Di quella squadra domani scenderanno quattro undicesimi: Radunovic, Pucino, Minala e Sprocati. Il resto della pattuglia o è stato ceduto o va in panchina.

Un girone dopo c’è una Salernitana diversa e lanciata. Una squadra che sta attraversando un buon momento sul piano del gioco e dei risultati. La difesa è molto più solida, il centrocampo ha trovato il giusto assetto ed anche in attacco le cose sembrano andare per il verso giusto visto il gran lavoro di Riccardo Bocalon trasformato dalla cura Colantuono.

Tuia e compagni hanno saputo inanellare un filotto di tre risultati utili consecutivi che hanno portato in dote 7 punti, dando un’importante iniezione di fiducia a tutto il gruppo e riportando la squadra a una distanza di sicurezza dalla zona che scotta. Quella contro il Novara potrebbe essere la partita della svolta definitiva. Con un successo, i granata ipotecherebbero di fatto il discorso salvezza,  tenendo a debita distanza una squadra invischiata (come altre) nella bagarre per evitare la retrocessione.

Per farlo, Colantuono ha indossato in questa settimana gli abiti del sergente di ferro per contenere eventuali cali di tensione contro un avversario non irresistibile ma ugualmente insidioso.   Colantuono sa bene che in palio domani non ci sono solo tre punti ma molto altro ancora. Si possono aprire scenari interessanti e gettare le basi per un finale di stagione scoppiettante. La salvezza passa dall’Arechi. Nell’impianto di via Allende Cesena, Brescia, Entella e Novara. Si comincia dai piemontesi e poi chissà. L’appetito vien mangiando. Per mangiare c’è bisogno di fame e questa squadra non deve mai sentirsi sazia

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