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Camere con vista (di Angelo Giubileo)

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Accordo detto e fatto. Al terzo e quarto turno di votazione utili per l’elezione dei presidenti rispettivamente di Senato e Camera, sui nomi di Maria Elisabetta Alberti Casellati e di Roberto Fico è stato siglato il patto tra il Centrodestra di Salvini e il Movimento 5 Stelle di Di Maio.

E’ presto per dire se questo accordo si riproporrà anche in vista della formazione del governo, ma senz’altro appare anche significativo in ordine ad alcune importanti considerazioni, oltre le analisi che sembrano ancora risentire del clima elettoralistico.

Al contrario di ciò che si è pensato e ripetutamente detto, l’accordo è stato raggiunto e mantenuto con pochissime difficoltà.

Sin dall’inizio, Di Maio e Salvini sono stati abili a delineare il percorso che avrebbe dovuto condurre all’elezione di un rappresentante di FI al Senato e di un Cinquestelle alla Camera. Entrambi hanno anche dimostrato di tenere compatti i propri gruppi parlamentari prima e durante il corso delle votazioni.

E, conseguentemente, hanno portato a casa il risultato sperato. Ovvero, per i Cinquestelle l’elezione del loro prescelto, sin dall’inizio, Roberto Fico; per Salvini, il riconoscimento della leadership nello schieramento di Centrodestra. Altro elemento importante di valutazione, è il ruolo svolto da Berlusconi.

A mio giudizio, direi che è stato il regista (occulto) dell’accordo. Questa considerazione, più di qualsiasi altra, mi spinge a credere che possa nascere presto un nuovo governo sull’asse Salvini-Di Maio.

Il Pd non è mai stato della partita, e non per sua scelta. Anche in questi giorni di consultazioni, il partito ha infatti dimostrato di essere profondamente diviso e lacerato al proprio interno.

Al punto che non deve sorprendere neanche il fatto che non si siano accorti che l’accordo tra Centrodestra e Cinquestelle avrebbe retto e che la finta rottura tra Berlusconi e Salvini facesse piuttosto parte del gioco, come dimostrano i profili entrambi compatibili di Paolo Romani e l’eletta Casellati, ma solo quest’ultimo sostenibile dal M5S.

Infine, altro elemento, forse il più importante: l’accordo è stato raggiunto e mantenuto nel pieno rispetto degli esiti della consultazione popolare del 4 marzo scorso. Buon viatico per il governo, atteso soprattutto in sede Ue.

      Angelo Giubileo

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