Una protesi robotica di basso costo. Questa l’impresa a cui puntano cinque trentenni campani progettando Mimic.Ha. “E’ una mano animatronica, sviluppata per essere estremamente accessibile ai meno abbienti e personalizzabile – spiega Marco D’Ambrosi -. Grazie alla struttura interna stampata in 3D può essere adattata perfettamente alla fisionomia di chi la riceverà. Può essere controllata via smartphone o tramite un controller dedicato”. La Mimic.Ha è stata progettata dai D.A.M.Bros Robotics, un gruppo di giovanissimi progettisti ed ingegneri che si occupa anche di elettronica e robotica applicata. Sul progetto della mano animatronica si sono concentrati i tre fratelli, fondatori del gruppo, Marco, Donato e Mauro D’Ambrosi assieme ad Alessandro Pauciulo e Sveva Germana Viesti. Il primo prototipo della Mimic.Ha rappresenta la mano di un bambino. La parte esterna è stata realizzata con una copertura in silicone di grado medicale adatta all’utilizzo da Viesti, creatrice di effetti speciali per il cinema con il sogno di poter sfruttare le sue conoscenze non solo per le arti ma anche nel campo medico. “Vogliamo dare la possibilità a chi non è ricco di poter ricevere una protesi molto realistica, copiata dall’altra mano”, aggiunge Marco D’Ambrosi. La strada da percorrere però non è brevissima, devono essere portati a compimento diversi step. “Il prossimo passo sarà fornire un sensing alla mano ovvero la capacità di captare la presa attraverso sensori tattili – spiega Donato D’Ambrosi -. Poi lavoreremo sulla scalabità, cioè sul dimensionare la mano in base alla persona che la deve ricevere. Per finire ci concentreremo sul perfezionamento del sistema per intercettare gli stimoli nervosi per muovere la mano che partono dal cervello anche nelle persone che hanno perso un arto”. Un cammino che impiegherà almeno qualche anno, ma che vale la pena percorrere dal momento che punta ad abbassare intorno ai mille euro il costo delle protesi che si pagano sui 10.000 euro.
Ansa