La USB ha scelto come slogan dell’iniziativa di protesta “S.O.S. SAVE INPS”, per richiamare l’attenzione sulla cronica carenza di personale, sull’inadeguatezza di un sistema informatico sempre più condizionato dalle società esterne, con procedure che funzionano a singhiozzo e mettono in difficoltà gli operatori delle sedi, costretti a rimandare a casa gli utenti senza poter fornire loro le dovute informazioni.
Il 29 marzo USB avvia un percorso per unire utenti e lavoratori dell’INPS con l’obbiettivo di restituire all’Istituto un forte ruolo in campo previdenziale, indebolito da sempre maggiori compiti di natura assistenziale e da interventi legislativi, come l’introduzione del calcolo contributivo, che stanno affossando la previdenza sociale pubblica.
La USB chiede: 6.000 assunzioni entro il 2020, con una quota significativa di personale informatico per limitare il peso delle società esterne; la cancellazione della Legge Fornero e la modifica del sistema di calcolo delle pensioni con il ripristino del retributivo; il ritorno all’organizzazione per processi, per superare l’attuale parcellizzazione delle competenze; la riforma della governance dell’INPS con la nomina di un consiglio d’amministrazione per limitare i poteri del presidente sugli organi di gestione.