SCOPERTO NUOVO ORGANO DEL CORPO UMANO: LO STUDIO
Sino ad oggi i tessuti connettivi situati sotto la superfice della pelle che rivestono il tubo digerente, i polmoni, il sistema urinario, le arterie, le vene e le fasce che circondano i muscoli sono stati considerati densi; lo studia ha invece rivelato come questi tessuti connettivi sono tra loro interconnessi, attraverso compartimenti pieni di liquido.
Questa serie di spazi, supportati da un reticolo di proteine del tessuto connettivo forte (collagene) e flessibile (elastina), possono agire come ammortizzatori impedendo ai tessuti di lacerarsi mentre organi, muscoli e vasi pompano e pulsano durante la loro quotidiana funzione.
ECCO COME SI DIFFONDE IL CANCRO
È importante sottolineare che la scoperta di questi spazi nel quale scorre il liquido possono rappresentare un’autostrada di fluido in movimento che potrebbe spiegare come il cancro si diffonde nel corpo umano. Inoltre, le cellule che risiedono in questi spazi e i fasci di collagene che si allineano cambiano con l’età e possono contribuire alla corrugazione della pelle, all’irrigidimento degli arti e alla progressione di malattie fibrotiche, sclerotiche e infiammatorie.
INTERSTIZIO UN ORGANO A SÈ
È da tempo noto che più della metà del fluido nel corpo umano risiede all’interno delle cellule e circa un settimo all’interno del cuore, dei vasi sanguigni, dei linfonodi e dei vasi linfatici. Il fluido rimanente è “interstiziale” e lo studio attuale è il primo a definire l’interstizio come un organo a sé stante, e come uno dei più grandi del corpo, affermano gli autori.
MAI INDIVIDUATO AL MICROSCOPIO
I ricercatori dicono che nessuno ha visto questi spazi prima a causa della dipendenza del campo medico dall’esame del tessuto su vetrini da microscopio, che si ritiene offra una visione più accurata della realtà biologica. Gli scienziati preparano il tessuto a questo esame trattandolo con sostanze chimiche, tagliandolo sottilmente per evidenziare le caratteristiche principali. Il processo di “fissaggio” rende i dettagli di cellule e strutture vividi, ma drena via qualsiasi fluido. L’attuale gruppo di ricerca ha scoperto che la rimozione del fluido quando vengono preparati dei vetrini fa sì che il reticolo proteico connettivo che circonda i compartimenti pieni di liquido si trasformi in una “frittella”, come i pavimenti di un edificio crollato.
“Questa procedura di fissaggio ha fatto sì che un tipo di tessuto pieno di liquido in tutto il corpo sia apparso solido nei vetrini per biopsia per decenni, e i nostri risultati correggono ciò per espandere l’anatomia della maggior parte dei tessuti”, dice l’autore dello studio Neil Theise, MD, professore nel Dipartimento di Patologia presso la NYU Langone Health. “Questa scoperta ha il potenziale per guidare progressi dimportanti in medicina, compresa la possibilità che il campionamento diretto del liquido interstiziale possa diventare un potente strumento diagnostico”.
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