È questa la verità della Pasqua: è questo il grido gioioso che noi come comunità di battezzati dobbiamo far percorrere nuovamente tra la nostra gente, talvolta, distratta e suggestionata “dalle lusinghe del piacere di pochi istanti, che viene scambiato per felicità! E di “quanti vivono pensando di bastare a sé stessi e cadono preda della solitudine!”.
Cristo è risorto. È veramente risorto!
È questo l’annuncio che fa fremere il nostro cuore di credenti.
La Pasqua non è semplicemente una festa, è “la festa delle feste”, perché la risurrezione di Cristo è il supremo intervento di Dio nella storia. La risurrezione è il sigillo dell’autenticità divina di Cristo e della verità del suo Vangelo. Per questo S. Agostino amava affermare che «La fede dei cristiani è la risurrezione di Cristo ».
Il cristianesimo continua il suo cammino dentro la storia degli uomini perché può contare sulla presenza di Cristo che si è fatto uomo, è morto sulla croce, è stato sepolto ed è risorto «come aveva predetto».
La risurrezione del Signore è il cuore della fede cristiana. Solo chi è disposto ad andare al sepolcro, cioè a mettersi in cammino, può vivere l’esperienza della fede. La fede nella risurrezione non significa aver semplicemente fiducia nella vita, ma è credere che la vita nasca dalla morte, grazie alla forza dell’amore di Cristo. Cosi la risurrezione è un nuovo inizio, l’inizio di una nuova umanità: dobbiamo assolutamente riscoprire oggi con gioia e stupore che il dono pasquale della luce che vince le tenebre della paura e della tristezza è per tutti. «Dio ci dona sempre nuove occasioni per ricominciare ad amare».
Sarà Pasqua se riusciamo a portare nella nostra città, nelle nostre famiglie, nei nostri rapporti interpersonali, negli ambienti di lavoro, nella scuola, in parrocchia la serenità, la speranza e la fiducia che nascono dalla certezza della risurrezione di Gesù: «Sì, ne siamo certi, Cristo è davvero risorto. Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza! ».
Ci viene così tratteggiata la Pasqua come speranza definitiva che, grazie alla presenza di Cristo Risorto, non potrà mai venire meno. Per questo la Chiesa ci invita alla letizia e non si stanca di cantare con Maria, Madre del Risorto, l’Alleluia pasquale!
Illuminati dalla luce della Pasqua portiamo a tutti il profumo di Cristo Risorto ribaltando la pietra dell’indifferenza.
È questo l’augurio sincero che faccio a tutta la cara Comunità diocesana!
Buona e Santa Pasqua a tutti!
Arcivescovo – Orazio Soricelli
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