Per stanare il pedofilo, che si collegava di mattina presto da un internet point in Albania, c’è voluto l’intervento dell’Interpol.
L’albanese risponde dei reati di atti sessuali con minorenne, violenza sessuale su minore, accesso abusivo a un sistema informatico, sostituzione di persona, violenza privata e atti persecutori.
Minacce e ricatti dell’anziano non appena il video hot della ragazzina era stato scaricato sul computer del pedofilo. Per due anni la 12enne in orari prestabiliti era obbligata a collegarsi al computer e mostrarsi in webcam. Finché non ha trovato il coraggio di denunciare tutto.
Le indagini del pubblico ministero Penna sono arrivate fino alla periferia di Tirana, all’internet point usato dal pedofilo che è stato incastrato ed ora rischia fino a 9 anni di carcere