«La signora era arrivata dalla Sardegna per una visita medica e, poi, è passata nella mia stanza assieme alla sua famiglia – racconta Caldarella – Il marito mi ha portato in dono due bottiglie di vino sardo e poi mi detto che c’era il figlio che voleva darmi una cosa. Allora il piccolo, timidamente si è avvicinato. Tra le mani, stringeva una piccola busta di carta bianca». Il bambino gli ha consegnato la letterina. Sopra, nello stampatello un po’ incerto di un piccolo di 5 anni, c’erano le parole “da Giovanni”. Il medico l’ha aperta e all’interno ha trovato un bigliettino con su scritto, con un pennarello azzurro di quelli che i bambini usano per colorare i disegni dell’asilo, “Caro Caldarella” e alcune monetine da 1, 2 e 5 centesimi. Tutti i risparmi che è riuscito a racimolare negli ultimi giorni Giovanni li ha rinchiusi lì dentro. Pochi spicci ma a lui devono essere sembrati un bel gruzzolo dato che pesavano e tintinnavano in quella busta. «Questi sono per te. Sono i miei risparmi per la ricerca» gli ha spiegato con profonda convinzione il bambino. «Mi sono venute le lacrime agli occhi – racconta il senologo – Quel gesto mi ha profondamente commosso. Gli ho fatto i complimenti e gli ho detto che è davvero un ometto. Poi l’ho tranquillizzato confermandogli che la sua mamma ora sta bene e non deve più preoccuparsi perché starà sempre con lui. I risparmi che ha voluto consegnarmi con tanto amore saranno utilizzati per la ricerca molecolare e genetica che viene svolta presso il nostro Istituto». La generosità dei bambini è sconfinata. Sanno stupirti, ti emozionano, ti toccano il cuore. Giovanni ha trovato il modo giusto per esprimere la sua riconoscenza nei confronti di chi ha salvato la vita di sua madre. Ci vuole coraggio anche a dire “grazie”.
Fonte il Mattino
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