Le esequie avranno luogo alle 15, presso la chiesa di Santa Caterina a Chiaia, vicinissima a dove abitava il giovane.
L’autopsia, effettuata presso il Ruggi d’Aragona di Salerno, ha fatto emergere che la morte sarebbe avvenuta intorno alle 4.30, per trauma cranico. Il ragazzo, allontanatosi di corsa dagli amici che raccontano di non essere riusciti a seguirlo, è precipitato da un’altezza di 70 metri perdendo sul colpo la vita. Ci vorrà ancora qualche giorno, invece, per conoscere il risultato dei test tossicologici effettuati sulla salma, restituita ieri pomeriggio ai familiari così da rendere possibile nella giornata di oggi la cerimonia funebre.“
Intanto non si fermano le polemiche che si sono susseguite in questi giorni. “Non meritava di morire da solo” a dirlo è il cugino del 21enne “avevano tutti bevuto troppo lui è stato lasciato andare via. Nicola è morto per una disgrazia ma si poteva fare di più per evitarla”. Anche il padre del ragazzo si è sfogato nelle ultime ore, come riporta il quotidiano Il Mattino: “nessuno ha fermato mio figlio” ha detto “voglio augurarmi che nessuno avrebbe potuto aiutare Nicola. Se chi lo ha visto alterato in discoteca, chiunque, lo avesse fermato prendendolo a schiaffi, tutto questo non sarebbe successo”.
L’avvocato Mario Carnielli, amico e legale della famiglia Marra Incisetto, parla su Napoli.Repubblica.it di un “buco da colmare” e solo chi ha visto può descrivere quello che è accaduto durante la notte tra sabato e domenica di Pasqua. “C’è da capire quale sia stata la causa scatenante – spiega l’avvocato – Nicola non si era mai comportato così.
Uno screzio, un litigio con qualcuno: questi sono, a mio avviso, gli elementi che devono venire fuori. Chi ha visto o chi sa deve dirlo per stabilire la verità”. L’uscita frettolosa dalla discoteca “Music on the rocks” e l’avvio del giovane universitario verso il sentiero che collega Nocelle con Arienzo, nel cuore della notte, non convince il legale. Ancora da chiarire c’è lo scambio o lo smarrimento del cellulare e quella camicia strappata e tolta durante il tragitto, prima di arrivare in località “Selva”.
“Qualcosa è accaduto l’attimo prima che Nicola – dice ancora Mario Carnielli – lasciasse gli amici all’interno del locale. C’è qualcosa che sfugge a tutti noi e che non convince, conoscendo il ragazzo. Non si sarebbe mai incamminato lungo una strada così pericolosa”. Chi ha incontrato? Chi ha incrociato? Con chi eventualmente ha discusso? Questi sono, al momento, gli interrogativi che restano ancora in piedi.