Tanto che, se in un normale pomeriggio feriale un camion dovesse cercare di seguire il senso di marcia verso la tangenziale (in zona è attivo il cantiere della Cittadella Giudiziaria), quel quadrante della città – quasi certamente – si bloccherebbe (vedi la foto scattata il 6 aprile alle ore 14.30).
Situazione da moltiplicare (potenzialmente) all’infinito visto che via Vinciprova è anche terminal bus. Allora il pensiero, trascendente, va agli autori della ‘sublime’ decisione di chiudere al traffico il collegamento diretto – e diritto – tra via Vinciprova e via Lucio Petrone, pure in principio attivo. Qualche malizioso allora inserisce questo tra gli esempi di come, a Salerno, a volte gli interessi particolari prevalgano su quelli generali.
fonte La Denuncia.it
Ben venga questa denuncia, aggiungerei un paio di ulteriori osservazioni: perché non si utilizza correttamente il sottopasso di recente costruzione che dal viale del nuovo tribunale porta al grand’hotel di Salerno. Il viale doveva essere una arteria di scorrimento diretta che, in entrambe le direzioni di marcia, doveva collegare il lungomare alla parte interna verso via Irno, alleggerendo il traffico proprio nel tratto ben descritto da questo articolo? Sembra che sia l’ennesima incompiuta. L’incrocio all’uscita del sottopasso verso il grand’hotel rimane un cantiere abbandonato come pure il viale adiacente l’albergo (che dovrebbe congiungere il sottopasso al lungomare) dove invece permangono i resti abbandonati della grande vasca fontana. La seconda osservazione è che se si continua a pensare a via Vinciprova come ad un luogo infinito ove si possano soddisfare tutte le esigenze della città come una nuova chiesa, il mercato etnico, il parcheggio capolinea degli autobus urbani ed interurbani, il parcheggio per la sosta dei veicoli privati, il campetto di calcio e il chiosco, va da sé che si crea una congestione totale dell’area purtroppo area molto meno che infinita! Vorremmo chiedere al nostro sindaco se oltre che concedersi passeggiate inutili per la città non voglia anche affrontare e dare soluzione a queste criticità della città? Con tutto il rispetto gli farei presente che solo così si guadagna la stima e la riconoscenza dei cittadini.
Quei 100 metri in più fino al nuovo sottopasso ferroviario erano fondamentali per snellire il traffico, l’ unica cosa che andava fatta in via Vinciprova, era mettere cartelli in alto e i cordoli per indirizzare i flussi a destra per via Luigi GUERCIO e tangenziale e a sinistra per via Baratta. Ora, invece, con il vecchio senso di marcia proveniente dal ponte di Torrione, il traffico arriva a Pastena. Genio chi ha avallato questa fesseria per compiacere i pochi a danno dei tanti.
E certo che lo hanno chiuso l’accesso diretto a via petrone! Dava fastidio all’assessore p. che abita lì!
Non e’ possiile, state dicendo delle caxxate. Lì ci sono ogni giorno minimo 6 Vigili Urbani il Sindaco Napoli e 3 auto Polizia Municipale. Non puo’ essere!
Ma se nessuno se ne frega di questa citta’ questo e’ il minimo. Traffico e auto parcheggiate in seconda terza fila, sui marciapiedi, fruttivendoli in mezzo alla strada con i cani che innaffiano la frutta e poi i NAS fanno i controlli per la tracciabilita’ della merce. Ma cerchiamo di essere seri in questo paese da quarto mpndo
L’accesso diretto a via Petrone ricordo che è stato oggetto di accesa discussione perché nel palazzo il cui portone gravita su quella strada abita una persona disabile in carrozzella che aveva grosse difficoltà ad uscire dal portone viste le esigue dimensioni del marciapiede. Ricordo anche che la strada fu chiusa abusivamente da alcuni condomini (questo fu scritto sui giornali) … Finché poi non si giunse alla chiusura …
Ma, giusto per curiosità, chi ci abita nel palazzo di via Petrone?
Salve forse non ricordate il traffico che c’era in via Vinciprova, quando chi proveniente da Torrione doveva fare il gioo obbligato per via Vinciprova. Attualmente il traffico in via Lucio Petrone è causato dal cantiere per la fibra ottica.
L’utilizzo del nuovo sottopasso allora qual’e?
Incrocio assurdo di due vie assurde di un quartiere assurdo di una citta’ assurda abitata da gente assurda che dovrebbe ritornare a “guidare” carrette o meglio ancora asini.