Da Salerno la Fials Medici è pronta a protestare contro le carenze nel settore sanitario pubblico ospedaliero e gli inadempimenti governativi, lanciando un appello a tutti i medici ospedalieri: auto sospensione a tempo indeterminato o dimissioni in massa. “Non è possibile continuare un’attività lavorativa con un contratto di lavoro scaduto da anni e nemmeno applicato a pieno e con stipendi bloccati da un decennio e reperibilità notturne e festive pagate a un euro netto all’ora”, ha detto Mario Polichetti, dirigente sindacale della Fials Medici di Salerno. “Ma la cosa che più amareggia e demotiva è la assoluta mancanza di prospettive di carriera per decine di migliaia di colleghi che hanno come unica prospettiva il continuare a lavorare nella stagnazione e tra mille difficoltà economiche e gestionali senza nemmeno la speranza di fare le giuste e dovute progressioni di carriera”.
Da qui, secondo Polichetti, scatterebbe la fuga nel privato ed il triste abbandono delle strutture pubbliche che sempre di più vanno assomigliando ad uffici anonimi dove si svolge una fredda burocrazia in ristrettezza di risorse. “La proposta”, ha concluso Polichetti, “è di dare vera autonomia gestionale agli ospedali con budget decisi e concordati in base al volume di attività produttiva reale svolta dai singoli e dalle equipes per arrivare a premialità economiche che rispecchino i reali valori professionali che non sono decisi dalla politica ma dalle leggi di mercato”.
Caro Polichetti le strutture Sanitarie non vanno avanti solo e sempre con i MEDICI. Allora lo stesso comportamento da lei auspicato (dimissioni di massa etc. )dovrebbero averle anche tutti gli operatori delle dette strutture che a confronto dei vostri emolumenti prendono le cosiddette BRICIOLE non parliamo poi a confronto con i DIRIGENTI ciò nonostante col loro lavoro permettono a voi di guadagnare già tanto. Non parliamo poi di progressione di carriera .
Beati loro a noi commessi ci fanno lavorare senza essere pagati.
Probabilmente non sei un commesso della CamerA Deputati o della Regione SIcilia o della Val D’Aosta che si portano a casa dai 9000 ai 13000 mensilmente.
Un grazie anche ai Sindacati che non tutelano più i lavoratori come una volta , ma le tasche se le riempono lo stesso con centinaia di migliaia di euro all’anno alla faccia degli icscritti e non.
Il settore pubblico assomiglia sempre di più al vecchio sistema Soviet statale che produce inefficienza e raccomandazioni parassitarie.Che tristezza il settore pubblico con posti fesso ops volevo dire posti fissi e non mobili.Ben venga il settore privato che premia i meriti e gli efficienti.
Non c’e’ bisogno dei privati , ma chi e’deputato a dirigere faccia il proprio dovere e non intaschi solo lauti stipendi.